L'Aquila, tentato stupro della ex rugbista in centro: dimezzata la pena all'egiziano

L'Aquila, tentato stupro della ex rugbista in centro: dimezzata la pena all'egiziano
di Marcello Ianni
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Giovedì 7 Marzo 2024, 07:35

Sul tentato stupro e rapina con lesioni gravi nel centro storico ai danni di una ex rugbysta, il 7 giugno scorso, rideterminata la condanna da parte della Corte d’Appello dell’Aquila. A nove mesi di distanza dalla grave violenza che si è verificata lungo Costa Masciarelli (traversa di piazza Duomo) nel cuore della notte ai danni di una 31enne aquilana vittima prima di un tentato stupro poi di una brutale aggressione a scopo di rapina, la vicenda giudiziaria è stata nuovamente trattata in un’aula del Tribunale dell’Aquila, esattamente presso la Corte d’Appello del capoluogo. Che, in parziale riforma, ha condannato a 3 anni e mezzo di reclusione il 30enne egiziano, Elhadidi Hani Rabie Abdelrahman che in primo grado nel corso del rito abbreviato dinanzi il Gup era stato condannato a 6 anni e 4 mesi, dopo la richiesta del Pm Marco Maria Cellini a 10 anni di reclusione.

Il giovane, arrestato a tempo da record (una settimana circa) dagli agenti della Squadra mobile mentre tentava di imbarcarsi dal porto Civitavecchia per la Tunisia o Barcellona, si era giustificato in prima battuta dicendo di non ricordare nulla di quei momenti, di non riuscire a focalizzare addirittura il giorno stesso degli addebiti a lui mossi, sostenendo al contrario che qualcuno avesse messo qualche sostanza stupefacente all’interno della bottiglia di vino da lui consumata all’interno di una kebabberia lungo il Corso stretto, dove si trovava anche la ragazza aggredita con la mamma (entrambe assistite dall’avvocato Giulio Michele Lazzaro del Foro dell’Aquila), insieme ad altri amici.

La difesa dello straniero non ha convinto l’accusa che sulla scorta dei precedenti specifici del giovane (considerato come un soggetto pericoloso, noto alle forze dell’ordine per casi di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche per aver posto in essere aggressioni in generale) ha disposto per lo stesso, la permanenza in carcere a Velletri.

La ragazza selvaggiamente picchiata (con oltre quaranta giorni di prognosi) è stata costretta a subire anche un intervento chirurgico per porre rimedi alle gravi lesioni riportate: pugni e calci talmente forti e ripetuti che gli investigatori hanno rinvenuto sul luogo dell’aggressione un anello spaccato, riconducibile al 29enne egiziano con scritte in arabo. Il tutto per rubare alla fine i 50 euro che la giovane aveva prelevato poco prima presso il bancomat. Furia del giovane scatenata dal diniego della ragazza di avere un rapporto sessuale con lui che nel frattempo si era denudato. 

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