La diagnosi iniziale ha trovato ulteriori conferme dai primi risultati dell’esame autoptico, effettuato stamane dall’equipe di anatomia patologica nella camera mortuaria dell’ospedale Santa Croce a Fano. Gli esiti definitivi sono attesi dalle analisi di laboratorio, fra una ventina di giorni. La morte del bambino, domenica scorsa un paio d’ore dopo l’arrivo al pronto soccorso, ha sconvolto l’intero paese. Sia per la tragica fine di una vita così giovane sia per l’ondata di paura provocata dalla malattia. Il piccolo Francesco è deceduto alle 7.40, poco dopo le 9 buona parte delle famiglie orcianesi era già in allarme. «Colgo l’occasione – è intervenuto il sindaco Stefano Bacchiocchi – per ripetere ciò che mi è stato detto dalle autorità sanitarie: la meningite ha una bassa capacità di contagio e l’eventuale rischio è determinato da un contatto stretto. L’acqua di una piscina, l’aria o il cibo non veicolano la malattia. Lo dico perché continuo a percepire un certo allarmismo nel paese, nonostante l’efficace e tempestivo intervento delle autorità sanitarie». Nel pomeriggio di ieri, dopo un consulto con gli psicologi, il parroco di Orciano ha incontrato e ascoltato i bambini che frequentavano, con Francesco, il catechismo.
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