Torna a Monte San Biagio dal 5 al 9 agosto "Sughereta in Festa"

Torna a Monte San Biagio dal 5 al 9 agosto "Sughereta in Festa"
di Barbara Savodini
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Martedì 28 Luglio 2015, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 11:04
MONTE SAN BIAGIO - Tradizioni, scambi interculturali, gastronomia, spettacoli, musica, balli, natura, amore per la propria terra e usanze popolari: tutto questo è “Sughereta in

festa”, uno dei più importanti eventi folcloristici in provincia di Latina ormai giunto alla sua sesta edizione.



La cinque giorni, in programma dal 5 al 9 agosto in località San Vito, nel cuore della Sughereta di Monte San Biagio, quest’anno ancor più che nei precedenti sarà incentrata sul magico mondo delle fate.



Lo spunto, naturalmente, arriva dall’omonimo e suggestivo monte, protagonista ormai da secoli della tradizione popolare monticellana e non solo.



«Per cinque giorni la nostra sughereta, seconda in Italia per estensione e altezza degli alberi che la popolano – spiega l’organizzatore Danilo D’Ambrosio - si trasformerà nella terra delle fate. La leggenda vuole infatti che queste creature mitiche abbiano abitato i nostri boschi fino al 1400 facendo da guida ai viaggiatori smarriti».



Protagonista d’eccezione degli ultimi due giorni della kermesse sarà la scuola di Tarantella di Montemarano il cui presidente Roberto D’Agnese quest’anno è anche direttore artistico di “Sughereta in festa”.



«Per noi è un grande onore – aggiunge Danilo d’Ambrosio – perché Roberto D’Agnese è un navigato organizzatore di eventi, massimo esperto di tradizioni popolari e membro di IchNET (il comitato di tutela del patrimonio immateriale). Di quest’ultimo si parlerà nel corso di uno specifico convegno in programma domenica 9 agosto».



Le incredibili feste popolari irpine rivivranno dunque in tutta la loro intensità e vivacità a Monte San Biagio in un gemellaggio unico nel suo genere. Ricchissimo il programma di musica tradizionale con tutta una serie di esibizioni tipiche della provincia di Avellino.


Nel corso della manifestazione saranno poi rinnovate alcune antiche tradizioni locali come la cosiddetta mappata, ovvero l’usanza di raccogliere all’interno di una tovaglia le pietanze avanzate da ricevimenti e banchetti affinché fossero mangiate all’indomani a colazione o a pranzo, la trebbiatura, con scene di rievocazione, carri e figuranti, la ballarella, con lezioni ed esibizioni quotidiane, e soprattutto con la possibilità di accedere agli antichi e celebri pagliai di Monte San Biagio.



Un tempo punto di riferimento dei primi insediamenti rurali, con tanto di deschi e arredamenti originari, i pagliai saranno la vera attrazione della festa anche grazie alla possibilità di degustare al loro interno specialità tipiche di Monte San Biagio e dei vari ospiti.