Terracina, case affittate alle escort, domani l’interrogatorio della prof di Frosinone e del marito

Terracina, case affittate alle escort, domani l’interrogatorio della prof di Frosinone e del marito
di Marina Mingarelli
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Lunedì 21 Settembre 2020, 11:52
Domani Patrizia Caprara ed il marito Gianfranco Grandi, i due frusinati accusati entrambi di favoreggiamento della prostituzione in concorso, accompagnati dal loro difensore Nicola Ottaviani, dovranno comparire davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Al momento la commercialista ed insegnante di Economia che presta servizio presso l’istituto Angeloni del capoluogo ciociaro, si trova detenuta presso il carcere di Rebibbia mentre il coniuge, titolare di una grande azienda ortofrutticola ha potuto beneficiare dei domiciliari.

L’inchiesta che ha coinvolto la coppia frusinate risale al dicembre scorso, quando i poliziotti del commissariato di Terracina hanno cominciato ad indagare su alcune inserzioni pubblicate su dei quotidiani locali che riguardavano appartamenti e villette ubicate sul litorale pontino affittati per pochi giorni. Quei brevi soggiorni in un periodo invernale e la frequenza degli spostamenti degli affittuari ( si è scoperto in seguito che ad usufruire di quei locali erano giovani prostitute) hanno insospettito gli investigatori che hanno avviato gli opportuni accertamenti. Il nome dei due coniugi è venuto fuori quando si è scoperto che due villette, una a Sabaudia, l’altra a Terracina utilizzate per gli affitti “itineranti” erano intestate alla coppia frusinate. A questo c'è da aggiungere che i due arrestati avevano preso in affitto anche dei mini appartamenti a San Felice Circeo, per allargare la loro attività di meretricio. Così nel gennaio scorso erano state inserite dagli inquirenti delle microspie nella vettura della commercialista dove lei rappresentava al marito il tipo di attività che stava svolgendo.

Le intercettazioni ambientali hanno portato gli investigatori a seguire la pista giusta. Da quest’ultime infatti era emerso che Patrizia Caprara era stata contattata da numerose ragazze che si trovavano in Emilia Romagna, in Toscana ed in Sicilia. Loro che giravano in lungo ed in largo l’italia avevano creato una sorta di rete per sapere a chi rivolgersi per prendere accordi e alloggiare per brevi periodi.Importante per le prostitute avere un luogo dove esercitare l’attività di meretricio quando avevano la necessità di fermarsi. Attraverso alcune inserzioni sui quotidiani locali avevano saputo che nella zona del Circeo e dell’agropontino l’insegnante frusinate era quella che aveva appartamenti più disponibili per questo tipo di attività. Da qui la richiesta di affitto che si aggirava dalle 50 alle 100 euro a giorno a secondo del tempo di permanenza. A fare da specchietto per le allodole per gli utenti le inserzioni pubblicitarie che venivano pubblicate da Patrizia Caprara su alcuni giornali locali riguardanti “prodotti particolari” che venivano utilizzati soltanto per pochi giorni. La clientela incuriosita da quell’offerta rispondeva numerosa all’insezione.
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