Stormo di cicogne fa tappa a Sabaudia nel volo verso l'Africa

Stormo di cicogne fa tappa a Sabaudia nel volo verso l'Africa
di Ebe Pierini
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Lunedì 27 Agosto 2018, 15:24
La tradizione vuole che i bimbi li portino le cicogne. Per questo vengono sempre raffigurate con un fagottino contenente un neonato agganciato al becco e sono il simbolo dell’amore famigliare e della tenerezza. Avvistare una cicogna è quindi una gioia ed una meraviglia nello stesso tempo. Se poi si ha la fortuna di ammirarne uno stormo si ha la certezza di aver assistito ad uno spettacolo unico.
È accaduto qualche giorno fa, a Sacramento, quando alcune persone che risiedono nella piccola frazione del Comune di Sabaudia, hanno visto sfilare sulle loro teste una gran numero di cicogne che, dopo aver sorvolato per un po’ l’area, si sono fermate a riposare sui tralicci dell’energia elettrica. La scena è stata immortalata da un ragazzo della zona, Mirko Canella. Lo studente di Scienze Agrarie all’Università della Tuscia è riuscito a fotografare il nutrito gruppo di cicogne mentre sorvolavano l’abitato di Sacramento e sostavano sui pali della corrente. In molti sono rimasti ad ammirarle col naso all’insù osservandone l’eleganza e la bellezza.

IL FONDATORE DEL WWF
«In questo periodo questo uccello bellissimo, che porta fortuna, sta ripartendo per andare a trascorrere l’inverno in nord Africa, soprattutto in Marocco – spiega Fulco Pratesi, fondatore del WWF – Per raggiungere il continente africano le cicogne seguono essenzialmente tre correnti di migrazione che attraversano l’Italia, la Spagna o i Balcani. Quelle che sono state avvistate nel Parco nazionale del Circeo quindi si stavano dirigendo verso sud, alla ricerca del caldo. Quella è sicuramente una rotta che percorrono». 
A volte riescono a raggiungere la meta senza mai fermarsi, sono in grado in fatti di restare in volo per centinaia e centinaia di chilometri. Altre volte, quando ad esempio si imbattono in delle perturbazioni, hanno la necessità di sostare. Può essere accaduto questo quindi, nei giorni scorsi, alle cicogne immortalate a Sabaudia, visti i temporali improvvisi e spesso di grande intensità che quasi tutti i pomeriggi hanno colpito la provincia pontina.
«Non dimentichiamo che le cicogne nidificavano a Roma, sui cornicioni dei templi, ai tempi dei romani – racconta Pratesi – Per trecento anni questo uccello non ha più nidificato in Italia. Ora però è tornato a farlo. Prima arriva il maschio e costruisce il nido. Poi lo raggiunge la femmina che depone le uova che vengono poi covate da entrambi. Rimangono fedeli l’una l’altra per tutta la vita e, nel malaugurato caso in cui una delle due venga uccisa, l’altra cicogna, disperata, vola attorno al posto in cui è morta la compagna senza trovare pace».


SEICENTO ESEMPLARI
Attualmente sono 300 le coppie che nidificano nel nostro Paese prediligendo tralicci della luce, camini e tetti. La zona di Sacramento, dove si trova anche l’oasi della Lipu, ed il lago di Caprolace si confermano meta o territorio di transito di numerose specie animali. In passato una coppia di cicogne aveva nidificato nell’ex stabilimento della Mira Lanza lungo l’Appia a Pontinia.
In questi giorni sul bacino lacustre è ancora possibile ammirare una famiglia di 8 cigni bianchi. Negli ultimi anni vi sono stati avvistati anche fenicotteri rosa e cigni neri. Insomma un piccolo paradiso terrestre dove gli uccelli sostano durante le loro migrazioni trovando rifugio e protezione nel Parco nazionale del Circeo.
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