Stagione finita ma pienone in spiaggia nonostante gli stabilimenti chiusi

Stagione finita ma pienone in spiaggia nonostante gli stabilimenti chiusi
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 11:17

L'ennesima domenica di caldo, sole, mare calmo, con l'estate che prolunga ancora le sue carezze sulla pelle dei bagnanti, e le spiagge di Latina sempre più simili a quelle di regioni più meridionali, dove tradizionalmente si va a mare anche in ottobre.

Così ieri, di mattina come di pomeriggio, il lungomare del capoluogo pontino è stato preso d'assalto, con qualche temerario che ha anche fatto il bagno, mentre bambini giocavano felici a pallone e i genitori organizzavano il pranzo sotto l'ombrellone. Inutile cercare un parcheggio: erano tutti pieni, da Rio Martino a Foce Verde, passando per Capoportiere. E - ironia della sorte - c'era pure qualcuno che voleva ancora pagare il parcheggio, cercando inutilmente parcometri ormai rimossi. Rimossi, come gli stabilimenti balneari del lato A o i chioschi del lato B. Nonostante il caldo, nonostante i bagnanti, nonostante la voglia di mare e di estate che non finisce mai. Così, lettini, sdraio e ombrelloni i bagnanti se li sono portati da casa. Un peccato, viene da pensare: un mare meraviglioso (ieri appariva anche più limpido dei mesi estivi, complice l'abbassamento della temperatura dell'acqua), ma servizi ai bagnanti interrotti il 15 settembre. Mentre altrove si continua: addirittura a Ostia, il mare di Roma, dove la stagione è stata prolungata fino al 29 ottobre. I servizi in spiaggia ieri erano solo presso qualche struttura fissa, come gli hotel (ieri davanti al Fogliano erano schierati una decina di ombrelloni con relativi lettini).
Colpa dell'ordinanza balneare? In parte, visto che l'ordinanza comunale, derivante da leggi regionali e soprattutto dall'ordinanza sovraordinata della Capitaneria di porto, ordina e bisogna eseguire: chiusura e subito smontaggio delle strutture, per quelle amovibili. È categorica: «La stagione balenare è compresa tra il 1 maggio e il 30 settembre. Le attività delle strutture balneari autorizzate devono iniziare improrogabilmente entro il 1 giugno e terminare non prima del 15 settembre». E il 15 settembre quasi tutti chiudono. E smontano. Perché «ove una struttura balneare intenda operare prima della data di inizio della stagione nonché dopo la data di chiusura, la struttura potrà offrire tutti i servizi connessi all'attività di stabilimento balneare, ad eccezione della balneazione, nel rispetto dei vigenti titoli abilitativi per il mantenimento delle strutture stagionali». Fermo restando appunto che sulla duna vige l'inedificabilità e quindi le strutture, amovibili, vanno rimosse.

E LA DESTAGIONALIZZAZIONE?

«L'idea di prolungare la stagione si chiama destagionalizzare - spiega Massimo Perin (Assobalneari) - ovvero mantenere un minimo di servizio, auspicabile in una città di costa, per dare l'opportunità, a chi lo desideri, di gustare un caffè o altro in riva al mare. Occorre razionalità però per le dimensioni delle strutture: se io in 40 metri quadri devo mettere bagni, spogliatoi e cucine, e le verande sono di 60 metri quadri, dovrei almeno coprirle o chiuderle per la stagione invernale, è chiaro che un bar di 12 metri quadri esposto a vento e pioggia è complicato. Come Confindustria, ci stiamo muovendo per modificare il Pua regionale e cambiare questi numeri». «Destagionalizzare è rendere attrattivo un luogo, con servizi ed eventi - spiega l'assessore alla Marina, Gianluca Di Cocco - ma mantenere una struttura aperta, per un imprenditore, rappresenta costi, e le strutture devono essere predisposte, per la stagione invernale».
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