I lavori al Francioni non sono stati bloccati, stanno procedendo, lo confermano il commissario prefettizio Giacomo Barbato, il sub commissario Paolo Canaparo, ma anche l'ingegner Lorenzo Le Donne, dirigente del Comune. Un'inchiesta è in corso, è partita lo scorso anno, tanto che le gradinate sono ancora sequestrate, e continua ora, sull'ampliamento previsto in un'area che nel frattempo ha cambiato destinazione d'uso. L'indagine una parte del tifo ritiene sia scaturita per ”colpa” di De Marchis che dieci giorni fa ha scritto sul suo blog: “Mi chiedo come si possa autorizzare l'ampliamento delle tribune su una zona destinata a verde pubblico. Prima di spendere i soldi sarebbe opportuno che venissero verificate le procedure per accertare la compatibilità del progetto di ampliamento con la destinazione d'uso a verde pubblico”.
Ma il cambio di destinazione d'uso lo ha approvato l'ex giunta di centrodestra del sindaco Giovanni Di Giorgi un anno fa, lo scorso agosto. Non significa che lo stadio debba essere abbattuto, semplicemente non si può ampliare. La domanda è: perché prendersela con De Marchis che ha chiesto di approfondire la compatibilità del progetto e non con chi questa situazione l'ha creata cambiando la destinazione d'uso di un'area sulla quale si trova da sempre le stadio della città? Un errore? Una svista? Di fatto il Ppe del quartiere Prampolini, lo stesso di via Quarto per intenderci e di Parco Santa Rita, di problemi ne ha creati un'infinità.
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