Solitudine e burocrazia: arriva l'intervento, ma Vincenzo intanto è morto

Il municipio di Sperlonga
di Barbara Savodini
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Giovedì 21 Dicembre 2017, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 15:23
La sua drammatica storia ha scosso le coscienze di cittadini e politici ma, alla fine, Vincenzo non ce l'ha fatta: l'anziano vittima della burocrazia e delle istituzioni, è deceduto ieri mattina presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia.
Dopo essere rimasto completamente solo per anni benché non autosufficiente, proprio quando la soluzione era a portata di mano, l'uomo è spirato lasciando tanti interrogativi destinati a rimanere senza risposte: sarebbe deceduto anche se avesse ricevuto una giusta assistenza? Il suo caso servirà a prevenirne altri simili?
Una storia, quella dell'anziano di Sperlonga, balzata alle cronache qualche giorno fa quando i sanitari del 118 erano entrati a casa dell'uomo per soccorrerlo dopo un malore e lo avevano trovato sdraiato in un letto senza lenzuola, in una casa sudicia e in condizioni disumane. L'anziano avrebbe compiuto 88 anni a gennaio, trascorreva gran parte delle sue giornate attaccato ad una bombola di ossigeno eppure la pratica per la richiesta di accompagnamento presentata all'Inps era stata respinta. Le cose non erano andate meglio con gli operatori sociali messi a disposizione del Comune di Sperlonga che si sarebbero dovuti recare a casa dell'anziano un'ora al giorno. Un'assistenza minima che, tuttavia, avrebbe consentito al pensionato di trascorre una vecchiaia dignitosa. La sua storia, raccontata però quando ormai un malore aveva ridotto in fin di vita Vincenzo, ha presto fatto il giro della città con alcuni familiari lontani che sono stati ricevuti in Comune. L'incontro ha quindi consentito di individuare il cortocircuito burocratico che ha finito per lasciare un cittadino sperlongano in totale solitudine. L'abitazione dell'uomo, che da anni viveva con 650 euro di pensione pagandone 450 di affitto, è stata finalmente disinfettata così da rendere possibili l'assistenza domiciliare ma, purtroppo, l'uomo a casa non è mai tornato. Sul caso nei giorni scorsi è intervenuto anche l'assessore alle politiche sociali Lorena Cogodda che ha ribadito l'attenzione dedicata da parte dell'amministrazione alle politiche della terza età. «Il dramma degli anziani soli è una triste pagina della nostra società ha dichiarato - prendersi cura di loro è un dovere imposto dal buon senso, dai sentimenti di rispetto e dal valore della dignità umana». La stessa si è poi immediatamente attivata e la situazione si è sbloccata ma, purtroppo, era ormai troppo tardi.
Barbara Savodini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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