Omicidio a Sabaudia: caccia al killer, stub e analisi sui video

Omicidio a Sabaudia: caccia al killer, stub e analisi sui video
di Marco Cusumano
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Dicembre 2020, 08:49

Un colpo solo, sul fianco all'altezza del polmone, esploso con una pistola calibro 7.65. Così è stato freddato Fabrizio Moretto, 50 anni, mentre procedeva a bordo di uno scooter in via Tartaruga, a Bella Farnia, lunedì sera intorno alle 20. I carabinieri del Nucleo investigativo di Latina, diretti dal maggiore Antonio De Lise, non si sono fermati neppure un minuto nella caccia al killer che ha organizzato l'agguato.
Durante tutta la notte tra lunedì e martedì sono stati effettuati interrogatori e perquisizioni a caccia di elementi utili alle indagini. Un lavoro capillare che sembra piuttosto complesso e che al momento non ha portato gli investigatori su una pista privilegiata. Ovviamente il caso è stato collegato all'omicidio di Erik D'Arienzo, per il quale Fabrizio Moretto era indagato insieme a un'altra persona, Michele Mastrodomenico. Tuttavia gli investigatori considerano aperta ogni possibilità: in questo momento iniziale delle indagini occorrono dati certi per escludere anche la pista più remota. E soprattutto servono elementi per approfondire l'ipotesi più intuitiva, quella della vendetta per la morte di D'Arienzo.
Nelle ultime ore sono stati effettuati alcuni esami stub per verificare la presenza di polvere da sparo su mani e indumenti di persone potenzialmente sospette, tutti con esito negativo. Le verifiche hanno coinvolto diverse persone, tra le quali anche alcuni familiari stretti di Erik D'Arienzo.

Video

LE IMMAGINI

I carabinieri hanno individuato alcune telecamere di sicurezza installate in negozi che si trovano nella zona di Bella Farnia. La strada dove è avvenuto il delitto, via Tartaruga, è isolata e le abitazioni non sono molte, dunque sarà difficile trovare immagini video utili alle indagini. I militari hanno invece individuato i negozi con telecamere che potrebbero aver ripreso il passaggio del killer e della vittima. Al momento i video sono in fase di analisi, ma anche da questo punto di vista non emergono al momento elementi interessanti.
Nelle ore successive al delitto, i carabinieri hanno effettuato una lunga serie di interrogatori.

Sono state ascoltate le persone più vicine alla vittima, per tentare di raccogliere qualche dato utile. Dalle parole delle persone ascoltate dagli investigatori non emergono elementi di rilievo: Moretto non avrebbe riferito di recenti minacce e negli ultimi giorni nessuno avrebbe notato particolari atteggiamenti del 50enne che potessero far pensare a situazioni di pericolo o preoccupazione per qualche motivo.

L'ASSASSINO

Il testimone che ha chiamato i soccorsi abita in zona e ha visto il corpo di Moretto a terra accanto allo scooter. Inizialmente si pensava a un incidente stradale, ma poi è emersa l'amara verità. L'esame esterno sul cadavere, effettuato dal medico legale Alessandro Mariani, ha evidenziato la presenza di una sola ferita d'arma da fuoco, sul fianco all'altezza del polmone. Un unico colpo mortale che potrebbe far pensare a una persona esperta nell'uso delle armi, specialmente se il colpo fosse partito da una distanza considerevole, il che potrà essere appurato solo da una perizia balistica. L'autopsia sul cadavere di Moretto potrà fornire ulteriori dettagli sulla dinamica che comunque appare già piuttosto chiara. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Andrea D'Angeli, sperano di trovare un punto debole, un errore commesso dal killer, che potrebbe indirizzare le indagini nella giusta direzione.
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