Eletta sindaca a Terracina alle amministrative del 2020, Roberta Ludovica Tintari 53 anni, ha un passato nel mondo del volontariato ed è stata presidente parrocchiale dell’Azione Cattolica. La sua carriera politica, nel 2013, è iniziata dalla poltrona di assessore ai Servizi sociali. Un volto rassicurante, in grado di parlare con quella parte della città più bisognosa. Prima di salire a Palazzo, infatti, aveva avuto un ruolo importante nella cooperativa sociale “21 Marzo”, occupandosi dell’inserimento lavorativo dei disabili. Non aveva partecipato alle elezioni del 2011, ma dopo due anni di consiliatura, l’allora sindaco Nicola Procaccini (oggi europarlamentare di Fratelli d’Italia, anche lui finito nella lista degli indagati) l’ha voluta al suo fianco in giunta. Correvano anni difficili, con un Comune in dissesto finanziario. E quella amministrazione è finita un anno prima della scadenza naturale, con le dimissioni in blocco della maggioranza dei consiglieri. La conclusione di una frattura insanabile con Forza Italia.
IL GRANDE SALTO
Dopo un anno di commissariamento, Procaccini nel 2016 ha tentato il bis e ci è pure riuscito.
LA FASCIA TRICOLORE
Il candidato sindaco questa volta è proprio lei, Roberta Ludovica Tintari. È a capo di una coalizione di centrodestra, ma che di fatto incamera anche esponenti politici fuoriusciti dal Partito democratico. Un’apertura che le si ritorcerà contro in occasione di decisioni divisive all’interno della maggioranza, dove il principale azionista è Fratelli d’Italia, sempre pronto a contestarla. L’ultimo scontro poche settimane fa sulla scottante vicenda urbanistica che ha visto in città il sequestro di diversi immobili, frutto di una rigenerazione urbana ritenuta un po’ troppo spinta. All’ordine del giorno del Consiglio comunale una mozione del Pd per rivedere lo strumento e ancorarlo meglio al territorio, fissandone gli ambiti di intervento.
Per il sindaco Tintari era cosa fattibile, ma Fratelli d’Italia e un altro gruppo di maggioranza hanno fatto mancare il numero legale. In un’occasione successiva è stato il sindaco Tintari ad essere tatticamente assente in aula. Tra le due sedute, rispondendo alle domande sui rapporti tesi con Fratelli d’Italia perché considerata troppo a sinistra, ha detto: «Qualcuno dimentica che la composizione della coalizione, che non si è minimamente modificata, è stata decisa insieme e ampiamente condivisa. Quando FdI dice che sono stati loro a farmi eleggere, ricordo che tutta la coalizione mi ha sostenuto e ha contribuito al risultato, che non sono “proprietà” di nessuno, che ringrazio tutti e che il mio destino lo decido da sola. Se qualcuno aspira ad altro, si accomodi pure».