Roberta Tintari, chi è la sindaca di Terracina arrestata: dopo la vittoria al ballottaggio tensioni e inchieste giudiziarie

Roberta Tintari, chi è la sindaca di Terracina arrestata: dopo la vittoria al ballottaggio tensioni e inchieste giudiziarie
di Marco Cusumano
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Martedì 19 Luglio 2022, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Roberta Tintari, 53 anni, arrestata oggi dai carabinieri, è diventata sindaca di Terracina dopo aver vinto il ballottaggio nell'ottobre 2020. Candidata per Fratelli d’Italia riuscì a battere il rivale Valentino Giuliani, sostenuto da Lega e Forza Italia.

Dopo anni di incarichi direttivi in cooperative sociali, Tintari aveva ricoperto in precedenza, sempre al Comune di Terracina, l'incarico di vice sindaco e assessore con deleghe ai Servizi sociali, Istruzione, Politiche giovanili, Pubblica istruzione e Cultura. Ha avuto un ruolo attivo in diverse associazioni di volontariato locali.

La maggioranza nata dopo le elezioni del 2020 è stata caratterizzata da forti tensioni interne sin dall'inizio del suo mandato.

 

Il Comune di Terracina è stato già travolto, nel gennaio di quest'anno, da un'altra inchiesta che ha portato all'arresto del vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi, nominato dalla Tintari. L’indagine di Guardia Costiera e Carabinieri di Terracina, coordinati dalla Procura di Latina, ha avuto origine da un approfondimento investigativo sull’affidamento in gestione di una vasta area del porto di Terracina utilizzata nel periodo estivo, da anni e in via esclusiva, per l’installazione del “Luna park Suffer”. L’ordinanza, poi annullata dalla Cassazione, colpì l’ex vice-sindaco Pierpaolo Marcuzzi e l’imprenditore Emiliano Suffer che finirono temporaneamente agli arresti domiciliari.

Recentemente nella maggioranza di Roberta Tintari ci sono stati forti contrasti tra la sindaca e il suo partito di riferimento, Fratelli d'Itaia. Clamoroso è stato lo strappo sul tema dell'Urbanistica avvenuto in Consiglio comunale: il gruppo di Fratelli d’Italia, principale azionista della maggioranza, e una parte di Uniti e Liberi, altro gruppo di maggioranza, hanno provocato la mancanza del numero legale impedendo di fatto la discussione sulle mozioni finalizzate a rettificare l’applicazione della "rigenerazione urbana" e la relativa monetizzazione degli standard.

Ora un nuovo terremoto giudiziario che ha portato ad arresti e interdizioni.

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