Coletta, da primo cittadino a cardiologo tra «mille pensieri»

Coletta, da primo cittadino a cardiologo tra «mille pensieri»
di Rita Cammarone
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Luglio 2022, 12:27

Damiano Coletta, ieri mattina, ha tentato una domenica di normalità su un campo di padel, alle porte del capoluogo pontino. «Per sei anni ha affermato - ho fatto il sindaco di Latina in maniera totalizzante. La spina è staccata, ma non moralmente perché continuo a preoccuparmi per la città. Sento addosso la responsabilità di una comunità. Ma in questo momento non posso intervenire».

Il sindaco decaduto per sentenza del Tar, che ha annullato il risultato elettorale di 22 sezioni, attende con fiducia l'esito del ricorso al Consiglio di Stato che il 26 luglio si pronuncerà collegialmente sulla richiesta di sospensiva. L'alternativa è quella di tornare al voto nelle 22 sezioni, probabilmente il prossimo 4 settembre. «Sono pronto», ha dichiarato più volte, anche con un messaggio affidato ai social: «Sono pronto a qualsiasi scenario conferma - ho già battuto due volte una certa politica, sono pronto a farlo anche una terza volta». Alle 10 e 30 del mattino ha già concluso una prima partita a padel. Coletta è uomo di sport, da sempre. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente. Gli abbiamo chiesto se, con l'arrivo del commissario in Comune, è tornato a fare il cardiologo in ospedale: «Ho interrotto l'aspettativa e in questo momento sto usufruendo di un periodo di ferie almeno fino al 26 luglio. Poi si vedrà. Sono tornato formalmente in forza al Goretti». Dottor Coletta, dopo sei anni da primo cittadino, com'è riappropriarsi della propria vita? «Non vorrei sembrare retorico, ma sento davvero la responsabilità di una comunità. Continuo a pensare alle cose da fare per la città. Perché io c'ero talmente dentro che mi risulta difficile affrontare questo momento con distacco. E lo dico con sincerità».

La spina è staccata ma il cuore continua a battere? «E' così.

C'erano tante cose che stavano per concludersi e che necessitavano di un intervento politico. Non parlo di iter gestionali in corso e che possono andare avanti». Qualche esempio? «Il progetto del distretto della salute, fermo al Mise: stavamo predisponendo un accordo tra più enti. Penso all'azienda speciale Abc, che in questo momento così delicato di un servizio ancora misto in alcune zone della città, necessiti di risorse economiche: attraverso scelte politiche si può decidere dove meglio indirizzarle. Penso alla vertenza Corden Pharma, ai lavoratori di Panorama. Questioni che stavo seguendo direttamente. Aggiungo la presentazione del nuovo corso di laurea in intelligenza artificiale applicata alla biochimica, la presentazione della Scia per il teatro e alcuni importanti progetti del Pnrr che vanno supportati, così come quello Ater-Comune sulla qualità dell'abitare in Q4-Q5. Penso alla soluzione dell'ultima emergenza, in ordine di tempo, scaturita dall'incendio di Al Karama. Mi sono speso molto per accelerare sull'attuazione dell'accordo al fine di realizzare un nuovo campo rom. In tutte queste cose il mio ruolo politico stava dando i suoi frutti».

IL COMMISSARIO
Lei ha già incontrato il commissario straordinario del Comune di Latina, Carmine Valente. Avrà avuto modo di sottoporgli qualche urgenza «Nel rispetto del suo ruolo. E' stato un incontro cordiale, di passaggio di consegne». In questi giorni, con la sentenza del Tar si sono accesi i toni. «E' mancato il rispetto istituzionale. Credo che il rispetto vada recuperato. Bisogna dare il buon esempio ai giovani, moderare le espressioni. C'è una causa in corso. Ci sono state inchieste che hanno riguardano compravendita di voti ma io non mi sono mai permesso di commentare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA