Resta grave la donna assalita dai tre pitbull

Resta grave la donna assalita dai tre pitbull
di Sandro Paglia
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Giovedì 22 Novembre 2018, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 15:48
Resta in gravi condizioni la donna assalita martedì pomeriggio a Priverno dai tre pittbull di razza staffordshire terrier ma non è in pericolo di vita. Ha perso molto sangue ed è tutt'ora ricoverata al Fiorini di Terracina. I cani, tre femmine di nome Sasha, Dea e 131, l'hanno azzannata al collo, alle braccia e all'addome. Con ogni probabilità dovrà anche essere operata a uno degli arti superiori. Il marito della donna, invece, è stato morso a una gamba, ed ha una prognosi meno grave.

Intanto, sia il Dipartimento distrettuale di veterinaria di Priverno, sia i carabinieri della locale stazione, stanno preparando informative e relazioni per l'autorità giudiziaria. Toccherà per prima cosa al magistrato decidere la sorte dei tre staffordshire che si trovano rinchiusi nelle gabbie del canile sanitario Galileo Galilei a Borgo San Michele. Il rischio che vengano abbattuti è concreto. L'aggressione dei tre pitbull americani - che sono di tre colori diversi e hanno il mantello nero focato, tigrato bianco e pezzato - è avvenuta a Priverno, l'altro pomeriggio, lungo la vecchia statale 156 dei Monti Lepini, al km. 24+700, all'incrocio con la strada rurale Pantano. I cani sono riusciti a fuggire da un recinto e hanno assalito prima l'uomo, poi la moglie che era giunta in soccorso.

I coniugi sono stati salvati da uno dei veterinari del Dipartimento di Priverno, che passava di lì casualmente ed è riuscito ad allontanare i cani con la vettura, prestando poi i primi soccorsi ai feriti. I tre pittbull erano stati protagonisti di altre due aggressioni il 23 e il 26 ottobre scorso, ma erano stati riconsegnati ai proprietari con l'obbligo di custodirli in recinti ad hoc. Ma neppure questo è bastato. Il dirigente del Servizio veterinario della Asl, dottor Marcello Vellucci, ha inviato una relazione ai carabinieri di Priverno al termine di un lungo sopralluogo. I tre cani - che sono dotati di microchip e hanno tre, sette e 10 anni - sono riusciti a fuggire rompendo la rete di recinzione che non ha una base in cemento.
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