Ragazzo di 23 anni investito in bicicletta, morto dopo 5 giorni di agonia. L'infermiere: «Ho fatto di tutto per salvargli la vita»

Ragazzo di 23 anni investito in bicicletta, morto dopo 5 giorni di agonia. L'infermiere: «Ho fatto di tutto per salvargli la vita»
di Alessandro Piazzolla
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Mercoledì 2 Agosto 2023, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 12:45

È deceduto il 23enne originario del Bangladesh che giovedì scorso è stato investito da un'auto in via Caselli, all'altezza di Borgo Podgora, mentre era in bicicletta. Non sono serviti ben quattro interventi chirurgici, effettuati presso l'ospedale Goretti di Latina, a salvare la vita al ragazzo. Le sue condizioni erano gravissime ed era ricoverato in coma. Purtroppo il suo quadro clinico è peggiorato ulteriormente nelle ultime ore fino, purtroppo, al decesso.

Giovedì scorso il giovane è stato centrato da un'auto condotta da una ragazza che inizialmente si era allontanata dal luogo del sinistro senza prestare soccorso e che solo successivamente, dopo essersi accorta del danno alla propria auto, era tornata indietro. Il 23enne del Bangladesh, che non indossava un gilet catarinrifrangente, a causa del violento urto era stato sbalzato per diversi metri, finendo fuori strada. Il primo a soccorrerlo è stato un infermiere, Omar Bianconi, che presta servizio ad Ariccia e che stava tornando a casa.

«Quando l'ho soccorso - ci spiega - sembrava già morto.

Aveva una ferita profondo all'altezza dei reni e ho iniziato a tamponarla. Da quello che ho saputo, il ragazzo stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro. La bicicletta era completamente distrutta. Ho cercato in tutti i modi di prestargli le prime cure in attesa dell'arrivo dei sanitari del 118, giunti dopo pochi minuti. Tramite la cooperativa con cui lavorava, l'Astrolabio, in questi giorni mi sono informato sulle sue condizioni di salute. Ho sperato vivamente che si salvasse. È un epilogo tragico, un dramma che fa male. Ora bisognerà contattare i genitori che si trovano nel suo paese di origine, il Bangladesh, per le pratiche di rito». L'ennesima grande tragedia che si consuma sulle strade pontine. 

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