Quindicenne investito, caccia al pirata con la Uno bianca. «Taglia di duemila euro»

Quindicenne investito, caccia al pirata con la Uno bianca. «Taglia di duemila euro»
di Laura Pesino
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Mercoledì 21 Novembre 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 15:26
LATINA - Si stringe il cerchio intorno al pirata della strada che lunedì pomeriggio ha travolto un ragazzo di 15 anni che attraversava in via Aspromonte. Intanto, restano critiche le condizioni del giovane, ricoverato in neurochirurgia all’ospedale Goretti e ancora in prognosi riservata. Il 15enne ha infatti riportato una frattura dell’osso frontale, nell’area sinistra, e ha un edema cerebrale oltre a una contusione polmonare dovuta probabilmente alla caduta. L’auto che lo ha investito è però fuggita, proseguendo la sua corsa e lasciandolo a terra privo di sensi. Sull’asfalto nessuna traccia di sangue.

Nel violento impatto, secondo la ricostruzione degli agenti della polizia locale intervenuti subito dopo l’incidente, il giovane ha battuto la testa contro il parabrezza della vettura per poi sbalzare sulla strada. Fino a ieri sera nessuno si era spontaneamente presentato alle forze dell’ordine e le indagini ora proseguono a ritmo serrato. Nelle scorse ore sono emersi già i primi concreti elementi per arrivare ad identificare l’automobilista. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno della palestra da cui il ragazzo era appena uscito sono state acquisite e visionate con attenzione e mostrano la presenza di un’utilitaria, una Fiat Uno bianca, proveniente da via Aspromonte, che ha proseguito la sua corsa verso via Villafranca. Il passo successivo sarà cercare di isolare, dai fotogrammi, almeno alcuni numeri della targa. 

Intanto l’Associazione Familiari e Vittime della Strada lancia «un appello per la ricerca di testimoni e mette a disposizione la somma di 2.000 euro  estinata a chi possa fornire elementi utili all’individuazione del responsabile. Per eventuali segnalazioni contattare lo 0773.625561. Non si tratta di voler mettere una “taglia” ma di un atto di civiltà, per assicurare giustizia ad un giovane innocente».

 
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