Le palestre scendono in piazza a Latina, suona il “Silenzio”

Le palestre scendono in piazza a Latina, suona il “Silenzio”
di Bianca Francavilla
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 12:12

Ieri pomeriggio è stata la volta di istruttori, gestori di centri sportivi, di piscine e di palestre che sono scesi in piazza per manifestare contro il nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte. Un flash mob pacifico, con punte di commozione da parte dei partecipanti che in tenuta ginnica hanno svolto esercizi di riscaldamento a distanza di un metro l'uno dall'altro e indossando la mascherina di protezione. La manifestazione del mondo dello sport si è aperta con un trombettista che ha suonato il silenzio in segno di lutto per la categoria che rischia di chiudere definitivamente tante attività. Hanno partecipato anche molti giovani, in difficoltà per la chiusura delle palestre ritenute luoghi di ritrovo e di prevenzione. La protesta si è svolta con ordine e rispetto e non si sono verificate circostanze sgradevoli come durante quella organizzata da ristoratori e titolari di bar.


«Agli operatori sportivi non bastano le promesse di aiuti e ristori ha dichiarato l'organizzatrice Annalisa Muzio, presidente dell'Osservatorio per lo Sport e per il turismo sportivo di Latina -. Speriamo che il nostro appello, così come quello lanciato in tante altre piazze italiane, non resti inascoltato». I presenti hanno chiesto alle istituzioni che hanno partecipato di farsi da portavoce per rappresentare le necessità della categoria, che per quanto possa riorganizzarsi con lezioni online e all'aperto è ora in forte difficoltà. Gli assessori Silvio Di Francia e Emilio Ranieri hanno condiviso la protesta, spiegando che la decisione di chiudere palestre e piscine «ci lascia con l'amaro in bocca ha dichiarato l'assessore alla cultura - Lo sport si fonda sulle regole e per questo ci auguriamo che i ristori annunciati saranno veloci e arriveranno presto per non lasciare nessuno indietro». Ranieri ha ricordato gli sforzi fatti dal mondo dello sport per adeguare gli spazi. «Posso solo dire che siamo rimasti male - ha concluso -. Vi mostro tutta la mia vicinanza perché credo che gli spazi in cui lavoravate erano luoghi sicuri. Cercheremo di starvi vicino nel rapporto con Regione e Governo».

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