Latina, Bilancio di previsione 2017 approvato dal Consiglio. È il primo dell'era Coletta.

Il sindaco di Latina, Damiano Damiano Coletta, con la sua giunta
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 31 Marzo 2017, 11:12
Il Bilancio di previsione 2017 del Comune di Latina è stato approvato alle 00.51 di questa mattina dal Consiglio comunale dopo una seduta che ha visto una dura contrapposizione tra maggioranza e minoranza. È il primo Bilancio dell'era del sindaco Damiano Coletta, il primo varato da un Consiglio eletto, dopo due documenti finanziari approvati dalla gestione commissariale, il primo votato in aula senza la presenza dell'opposizione, il primo votato senza un emendamento, dato che Lbc ha bocciato tutti quelli dell'opposizione. «Per uscire dalla recente patologia amministrativa, dobbiamo recuperare una sana fisiologia amministrativa. Questa città nel giro di qualche tempo, attraverso una dura normalità, potrà vivere la capacità di sognare senza il rischio della frustrazione o della depressione, andando liberi verso un sogno che si può realizzare - ha affermato Coletta nel suo intervento finale - se per anni si è pasteggiato a champagne, ora dobbiamo renderci conto che ci dobbiamo far bastare, e ce lo dobbiamo anche far piacere, il vino bianco». Secondo Coletta, «questa città ha bisogno di manutenzione, di tornare ad avere gli edifici in sicurezza, in particolare gli edifici scolastici, e questa è stata la nostra scelta». E ha aggiunto: «La Metro? Il Cimitero? Le Terme? Il ristoro nucleare che non c'è più? Ce ne stiamo occupando. Questi sono soldi che sono stati tolti alla comunità, e soldi che intendiamo restituire alla collettività in servizi». Parla davanti alla sua sola maggioranza: l'opposizione, consigliere dopo consigliere, ha abbandonato i propri scranni dopo le dichiarazioni di voto contrario al Bilancio, in polemica per il mancato accoglimento anche di un solo emendamento. Coletta parla, a tratti urla, lo sguardo dritto, la testa alta, gli occhi rivolti alla telecamera che lo trasmette in streaming sul web. Rivendica con forza e vigore ogni scelta. Alle 00.50, l'appello, che è ora la maggioranza a chiedere sia nominale, per urlare «Assente!» a ogni chiama di un consigliere d'opposizione. E, all'approvazione, con 20 voti favorevoli, l'applauso finale. 
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