La disprassia come compagna di vita webinar gratuito con la logopedista

La disprassia come compagna di vita webinar gratuito con la logopedista
di Serena Nogarotto
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 15:52

Cos'è la disprassia? Come riconoscerla per affrontare piccole o grandi difficoltà quotidiane? E' questo il focus del webinar gratuito della logopedista Letizia Michelazzo in programma domani alle ore 20. «Il webinar - spiega la dottoressa - è un po' la mia storia personale utile a molti genitori, perché tanti sono i bambini con queste difficoltà. Sono una persona disprassica, ho avuto la diagnosi a 28 anni mentre studiavo con la professoressa Letizia Sabbatini che con il fratello Giorgio, neurologo, sono stati i primi in Italia a parlare di questo disturbo».
 

La dottoressa Michelazzo è la referente per Latina di Aidee, l'associazione italiana disprassia età evolutiva. «E' una patologia subdola perché non è molto evidente ma lo diventa quando si deve andare in velocità. Il bambino con disprassia è un po' goffo, rimane indietro, urta contro gli oggetti. L'orientamento è un problema, sia per la distinzione sinistra-destra che, più in generale, per il movimento nello spazio. La stessa cosa accade nella memoria con la difficoltà di mantenere tre sequenze nella cosiddetta "working memory" che può incidere poi sull'apprendimento».
 

La patologia può avere varie forme, colpisce soprattutto i maschi, riguarda una percentuale alta di bambini, intorno al 20-25%. «Quando ero piccola, sono nata nel '69, si andava più lentamente, oggi i ritmi sono più veloci e i bambini restano più facilmente indietro».
 

Quando si deve intervenire? «La prevenzione è fondamentale: con un test elaborato dalla professoressa Sabbatini è possibile fare una prima valutazione anche su un bambino di 2 anni e mezzo.
Se si interviene subito i risultati sono ottimi». Da non sottovalutare l'aspetto emotivo. «Si tratta spesso di bambini molto intelligenti che capiscono di non riuscire a fare qualcosa bene e vanno in frustrazione: è quindi importante dare loro i giusti stimoli, spronarli sin da piccoli a muoversi a non farsi bloccare dalla paura del confronto». Iscrizioni: letizia.michelazzo@gmail.com

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