Dislessia a scuola: cos'è, come riconoscerla e quali sono gli altri Dsa

Per la prima volta i disturbi dell'apprendimento vengono raccontati in tv con Le cronache di Nanarìa, una serie in onda dal 3 aprile su Rai Gulp

Dislessia a scuola: cos'è, come riconoscerla e quali sono gli altri Dsa
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Lunedì 3 Aprile 2023, 08:58

Ancora oggi la dislessia (disturbo specifico di apprendimento che si manifesta con una minore correttezza e rapidità nella lettura rispetto a quanto atteso per età anagrafica e istruzione ricevuta) pur riguardando quasi un alunno per classe in Italia e circa 3 milioni di persone, resta poco conosciuta sia dai genitori che dai ragazzi.

Per questo spesso viene diagnosticata tardi, con il rischio di crisi di autostima e episodi di bullismo. Per la prima volta viene raccontata in tv con Le cronache di Nanarìa, una serie in onda dal 3 aprile su Rai Gulp (alle 14.10 e alle 19.10) e su RaiPlay che gode del patrocinio di AID (Associazione Italiana Dislessia). Il progetto segue il percorso di crescita di Arianna, 11 anni, ma soprattutto l’incontro con Nora, un’insegnante capace di ascoltarla e guidarla.


Cos’è la dislessia


Con questo termine si intende una difficoltà di apprendimento della lettura, caratterizzata da una difficoltà di leggere in modo fluente, rapido e senza errori. Si manifesta in bambini senza deficit visivi, uditivi o di intelligenza e rientra nei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Riguarda un alunno per classe in Italia (circa tre milioni di persone) è un disturbo invisibile spesso non diagnosticato in tempi adeguati. I bambini dislessici presentano difficoltà nell’identificare lettere con forme o suoni simili, tendono a invertire le lettere in una stessa sillaba o di sillabe in una stessa parola.

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I Dsa

Non solo la dislessia, esistono altri disturbi specifici dell'apprendimento. 
Discalculia: disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo, che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.
Disortografia: disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica, quindi con la presenza di errori più o meno frequenti nella scrittura.
Disgrafia: disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nel tratto grafico della scrittura, che risulta quindi difficilmente leggibile.
I disturbi specifici dell’apprendimento possono presentarsi in compresenza fra di loro.

Le caratteristiche


I DSA non sono una malattia: dipendono dalle peculiari modalità di funzionamento delle reti neuronali e non impediscono la realizzazione della specifica abilità, ma comportano tempi più lunghi e carichi maggiori di attenzione.
I DSA possono essere considerati caratteristiche specifiche dell’individuo, così come altri aspetti del comportamento (quali l’orecchio musicale o il senso dell’orientamento).

I DSA sono una caratteristica innata che permane nel corso della vita. Per cui non si può dire che una persona «era» dislessica (o «aveva un DSA»). Quindi non si «guarisce» dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma le difficoltà che li accompagnano possono essere compensate spesso con una buona attività di riabilitazione e strumenti compensativi.

Gli errori più comuni


Nella lettura, chi ha una dislessia spesso compie errori come inversione di lettere, sostituzione di lettere (m/n v/f b/d), omissioni, ripetizioni o aggiunte di parole.
I disturbi si accompagnano talvolta a problemi psicologici, dovuti alla sensazione di impotenza appresa, soprattutto a scuola dove spesso gli sforzi dei ragazzi con DSA non vengono riconosciuti e si sottolineano solo gli errori invece dei successi e dei progressi.

A scuola


I provvedimenti più importanti riguardano l’ambito scolastico, per consentire allo studente di raggiungere il successo formativo attraverso metodologie didattiche inclusive. La legge numero 170 del 2010 ha cambiato la vita scolastica dei ragazzi con DSA. La normativa prevede infatti che per ogni studente con DSA venga redatto un piano didattico personalizzato (PDP), con specifici strumenti compensativi e misure dispensative. Nel 2022 l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un aggiornamento «Linea Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Aggiornamento ed integrazioni» per migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi sui DSA. Nel concreto (e in breve) la norma prevede l’uso del computer con la sintesi vocale e il correttore, la calcolatrice, le mappe concettuali, schemi e formulari. L’allievo può essere esonerato: dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce sotto dettatura, dalla scrittura alla lavagna, dallo studio mnemonico delle tabelline. L’allievo ha inoltre diritto a tempi più lunghi durante le prove scritte (oppure in un compito ridotto).

Gli insegnanti


Sempre la 170 prevede che gli insegnanti organizzino per l’allievo con DSA interrogazioni programmate; nei compiti di italiano o lingua straniera inoltre devono privilegiare il contenuto senza tenere conto degli errori ortografici.
È raccomandabile che nella lezione usino più canali di apprendimento, non solo la lettura e il testo scritto, ma anche video e sperimentazione concreta di alcune attività.

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