I furbetti del Reddito di cittadinanza: tre denunce

I furbetti del Reddito di cittadinanza: tre denunce
di Giuseppe Mallozzi
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Giovedì 20 Luglio 2023, 11:25

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Formia hanno scoperto tre persone residenti nel sud pontino che percepivano il reddito di cittadinanza in maniera illecita. È l'esito di una vasta attività investigativa, portata avanti dai militari dagli ordini del Maggiore Michele Pascale in collaborazione con i colleghi dell'Ispettorato del Lavoro. La percezione indebita del sussidio ha creato un danno economico per lo Stato pari a oltre 52mila euro.

Per quattro anni, i tre coinvolti un uomo di 34 anni e due donne di 31 e 41 anni, residenti nel Golfo di Gaeta hanno percepito il mensile pensando di farla franca, ma gli uomini dell'Arma sono riusciti a sventare il loro piano e a denunciarli a piede libero. Secondo quanto ricostruito dai militari incaricati di indagare sui tre casi, l'illecita attività dei denunciati è andata avanti dal settembre 2019 fino alla fine del 2022, periodo durante il quale hanno omesso di comunicare all'Inps informazioni riguardanti lo "stato detentivo proprio o di familiari conviventi al fine di ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza". Tra le condizioni per richiedere il sussidio, infatti, oltre ad avere un reddito familiare inferiore ai seimila euro annui (elevato a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto), c'è proprio il divieto di essere in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato e anche che non vi siano componenti del nucleo familiare sottoposti a misura cautelare personale o a condanna definitiva intervenuta nei dieci anni precedenti la richiesta. Informazioni, queste, che le tre persone pizzicate dalle forze dell'ordine si sono guardate bene dal notificare all'Inps.
I carabinieri sono riusciti a far emergere dunque l'ennesimo caso di indebita percezione del sussidio e dimostrando ancora una volta la loro determinazione nel contrastare ogni forma di frode a danno dello Stato. La collaborazione tra le autorità competenti ha permesso di individuare le tre persone coinvolte, che in caso di condanna dovranno restituire le somme erogate sui propri conti bancari nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022. I soggetti sono quindi stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cassino perché ritenuti colpevoli, a vario titolo, di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza attestando falsità o omettendo di dichiarare informazioni veritiere.
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