Latina, la gip Giorgia Castriota resta in carcere: annullati i sequestri che ha firmato

Latina, la gip Giorgia Castriota resta in carcere: annullati i sequestri che ha firmato
di Elena Ganelli
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Sabato 29 Aprile 2023, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 16:43

Niente domiciliari per la giudice Giorgia Castriota e il suo compagno, il commercialista romano Silvano Ferraro, arrestati giovedì scorso nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto il tribunale di Latina. Il gip di Perugia Natalia Giubilei, che li aveva interrogati lunedì, ha infatti respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dal collegio difensivo composto dagli avvocati Giuseppe Valentino, Paolo Zeppieri, Gianluca Tognozzi e Leone Zeppieri confermando la custodia cautelare in carcere per entrambi.

L'indagine 

Nel frattempo una vera e propria frana ha travolto le indagini condotte proprio dalla Castriota su Fabrizio Coscione oggetto dell'inchiesta aperta nei suoi confronti dalla Procura di Perugia.

Il Tribunale del Riesame di Latina, presieduto da Gian Luca Soana, ha infatti annullato il decreto con il quale il gip il 14 marzo scorso aveva disposto il sequestro in via diretta, delle disponibilità finanziarie riconducibili all'imprenditore di beni mobili, immobili, quote sociali e saldi attivi sino alla concorrenza del profitto del reato pari a oltre 4 milioni di euro e sempre in via diretta delle disponibilità finanziarie riconducibili alla ISP Servizi srl 1, allo stesso Coscione e a Umberto Vivan quale legale rappresentante della società per altri 3 milioni e 497mila euro disponendo la restituzione di tutto quanto sottoposto a vincolo cautelare. Il sequestro preventivo attuato dalla Castriota era relativo ad un'indagine per appropriazione indebita e evasione fiscale nei confronti dell'imprenditore che si trova attualmente agli arresti domiciliari reato che sarebbe stato commesso nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021.

I legali dell'imprenditore, gli avvocati Davide Sangiorgio e Luca Lattanzi, hanno impugnato quel provvedimento contestando la procedibilità dei reati di appropriazione indebita e la illegittimità del sequestro ai danni del Consorzio QSL, consorzio FAG, Consorzio Polisystem, consorzio Ambra, Consorzio S.G,L in quanto estranei non essendo la ISP Servizi proprietaria di quote di questi consorzi. Secondo la difesa Coscione non poteva essere individuato quale autore dell'evasione fiscale perché nel 2021 non era amministratore della ISP Servizi, a seguito dell'intervenuto sequestro e della nomina quale amministratore di Stefano Schifone che ha presentato la dichiarazione Iva per l'anno 2020. E' stata inoltre sollevata anche la questione del difetto di procedibilità in quanto la necessaria querela non è stata proposta dal legale rappresentate della ISP Servizi e della ISP Logistica vale a dire Stefania Vitto, amministratore e legale rappresentante di queste due società in sostituzione del precedente amministratore Stefano Schifone e amica della Castriota - ma dall'amministratore giudiziario, Stefano Evangelista, quale titolare della quasi totalità delle quote sociali della Isp Servizi. E ancora è emerso che Coscione e Viven, a fronte di una imposta a titolo di Iva di 2.452mila euro dovuta per l'anno 2019, hanno versato tra maggio e dicembre del 2020 - quindi dopo il termine fissato ai fini fiscali ma prima di quello fissato ai fìni penali l'Iva dovuta, residuando un debito di 95mila euro, quindi sotto la soglia di punibilità. Pur ribadendo che la competenza dell'indagine è del Tribunale di Latina il Riesame di Latina ha annullato per intero il sequestro disposto dal gip di Latina. Un provvedimento che, unitamente a quanto emerso sul conferimento da parte del giudice del Tribunale di Latina di incarichi ad amici per ottenere in cambio parte dei compensi, mette pesantemente in discussione quell'indagine. Nel frattempo i legali di Coscione che è ai domiciliari su ordinanza cautelare della Castriota - hanno chiesto la sua scarcerazione, richiesta sulla quale il gip non ha ancora sciolto la riserva.

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