Elezioni: irregolarità nello scrutinio, Cisterna verso il voto

Mauro Carturan
di Claudia Paoletti
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Domenica 11 Novembre 2018, 16:47
Il sindaco Mauro Carturan non ha ancora deciso se ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar - dopo il ricorso presentato da Gianluca Del Prete sull'esito delle votazioni - o se andare direttamente alle nuove elezioni nei soli 4 seggi elettorali incriminati come ordinato nella sentenza. In ogni caso dopo la notifica della Prefettura al sindaco della città, verrà annullata la proclamazione degli eletti. Cisterna non avrà più il sindaco, la Giunta e i consiglieri comunali; un Commissario prefettizio amministrerà Cisterna fino a nuove elezioni che dovranno svolgersi nell'arco di 2 mesi.

La caduta del sindaco Carturan trascina automaticamente con sé tutti i candidati che sono stati assunti al Comune di Cisterna poiché i due ruoli sono incompatibili, quello di dipendente comunale e di candidato alle nuove inattese elezioni che si svolgeranno in sole 4 sezioni: la 12 (scuola elementare Colli Le Castella), 14 (materna 17 Rubbia), 18 (elementare Prato Cesarino) e 28 (Marcucci, quartiere San Valentino). Quindi non saranno più dipendenti dell'Ente i candidati (assunti con art. 90) Laureta Yaku (segreteria del sindaco), Giuseppe Di Sangiuliano (supporto al servizio legale), Chyntia De Rossi (segreteria presidenza del Consiglio), Francesca Di Stefano (staff vicesindaco) ed Emanuele Ciarrocchi, non tra i candidati ma assunto con art. 90 anche lui. Angela Coluzzi, candidata con Carturan e poi nominata dirigente del Settore extra dotazionale (che si occupa del collegamento tra la politica e la struttura amministrativa, le attività programmatiche, la valorizzazione dei beni e dei servizi del territorio, bandi e progetti) si riserva di decidere: «Penso di rinunciare alla candidatura dice la Coluzzi e di rimanere dirigente». Tutti gli altri atti emessi dal sindaco Carturan nel corso dei 5 mesi di governo (come la nomina di Raoul De Michelis a comandante della polizia locale) restano validi perché legittimi e «per il principio della conservazione e della continuità amministrativa».

Per il legale Francesco Autieri, difensore di Mauro Carturan, il dato certo da cui partire è che il risultato delle urne alle amministrative di giugno di 29 sezioni su 33 resta acquisito, valido, cristallizzato. Nelle sezioni 12, 14, 18 e 28 non sarebbe stata riscontrata una irregolarità nell'attribuzione del voto ma una irregolarità nei conteggi tra il numero delle schede autenticate e timbrate, o non timbrate affatto, e il numero delle schede effettivamente utilizzate per la votazione. Autieri è chiaro, quelle schede vuote sarebbero destinate al macero, non c'era nessun a espressione di voto. Quelle schede non inciderebbero quindi sul risultato delle votazioni perché i voti espressi in queste quattro sezioni risultano validi e regalmente attribuiti secondo la volontà dell'elettore. L'avvocato condivide la sentenza del Tar, laddove i voti sono stati riconteggiati e giustamente attribuiti: 6 voti in più al M5S nella sezione 22 e 2 in più alla Lega Salvini nella 32 nel rispetto della volontà degli elettori. Ma per errore formale, secondo il legale, nelle stesse sezioni in cui i voti sono stati convalidati non si può tornare al voto.
Infine, secondo Autieri, questo caso Cisterna farebbe da giurisprudenza per altri Comuni che potrebbero sempre rimettere tutto in gioco, dopo la nomina degli eletti, per vizi di forma. È probabile che la nuova composizione del Consiglio cambierà. Ci riflette Maria Innamorato, ex candidata sindaco e oggi consigliere di opposizione: «È complicato, anomalo, uno scenario complesso spiega una sentenza che fa riflettere».
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