GLI AVVERSARI
Sessanta minuti per giocarsi la carta finale, quella che potrebbe valere l'ambito titolo di Capitale della Cultura 2026. Le finaliste avversarie di Latina e Gaeta hanno investito risorse e soprattutto idee per gestire al meglio in particolare i primi trenta minuti dedicati alla presentazione. Prima di Latina, l'ultima nella carrellata delle 5 presentazioni, le altre candidante hanno puntato soprattutto sulla propria storia e sulle tradizioni più attraenti. Ma non soltanto a parole, anzi il clou delle presentazioni è stato rappresentato da video di alto livello e performance musicali.
Agnone ha puntato sul simbolo del fuoco, in riferimento alla tradizione degli abitanti delle contrade che, al suono delle 100 campane del paese, accendono le 'Ndocce e si incamminano lungo il corso che diventa un gigantesco fiume di fuoco.
Immagini, parole e musica si fondono davanti alla commissione del ministero, la sala Spadolini si trasforma in un piccolo teatro carico di contenuti.
Non è certo il caso dell'Aquila che ha portato a casa un'ottima presentazione, preparata con cura e corredata da video di alto livello nei quali spicca l'intervento di nomi importanti come Giorgio Pasotti, direttore del Teatro Stabile, e del cantante e attore Simone Cristicchi che proprio a L'Aquila ha portato in scena uno spettacolo dedicato alle vittime delle foibe. Secondo gli ultimi rumors è proprio L'Aquila la favorita per la vittoria.
Anche la candidatura di Alba, Bra, Langhe e Roero è stata caratterizzata da un video. In questo caso i territori arrivano da un tour di presentazione della candidatura che ha coinvolto i cittadini prima ancora dell'evento di ieri al ministero. Il titolo "Vivere è cominciare" è una citazione tratta da "Il mestiere di vivere", il diario di Cerare Pavese.
Oggi spazio alle ultime 5 finaliste: Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l'unione dei Comuni Valdichiana Senese. Entro il 29 marzo sarà proclamato il vincitore.