Da Itri agli States, il portiere diventato medico ammesso all'università dei Nobel

Da Itri agli States, il portiere diventato medico ammesso all'università dei Nobel
di Andrea Gionti
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Lunedì 25 Maggio 2020, 18:00

Cinque anni fa iniziò una nuova avventura, che gli ha cambiato radicalmente la vita.È la storia del portiere di calcio Salvatore Capotosto, 25enne di Itri, frenato nella sua carriera troppo spesso da infortuni, che si è laureato con il massimo dei voti coronando il sogno di entrare in una delle facoltà di Medicina più prestigiose degli Stati Uniti.

«La mia ragazza, Federica, che sta terminando un Master in Economia, cui sono legato da sette anni, mi chiese di andare con lei in America, dove il papà lavorava per una compagnia» racconta Salvatore, 186 cm, un vero talento tra i pali. «Sono cresciuto a pane e nutella e avevo un girovita non indifferente», scherza il figlio di Luigi, storico presidente per 15 anni della Nuova Itri e titolare del bar Mondial. Il calcio, il suo primo amore. La chiamata a 14 anni alla Vigor Perconti, nel 2013 il provino con il Nottingham Forest (due Coppe dei Campioni in bacheca) e poi il ritorno in Italia dove vinse il campionato con gli allievi regionali del Gaeta. Il passaggio, prima agli allievi nazionali e poi alla Primavera del Napoli, allenandosi con Cavani, Lavezzi e Hamsik, e le ultime stagioni all'Agropoli in serie D e con l'Itri in Eccellenza. «Ho avuto la fortuna di conoscere i medici dello staff sanitario del Napoli, Raffaele Canonico e Gennaro De Luca, determinanti per le mie decisioni di tentare l'esperienza oltreoceano».

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Iniziò a collaborare con un medico di Olney, nella contea del Buckinghamshire, dove si trasferì con la sua ragazza, prestando servizio all'Hamilton Hospital. Creò la prima squadra di calcio per bambini meno abbienti. Ma intanto collezionava voti altissimi alla Midwestern State University in Wichita Falls (Texas) fondando il gruppo di ricerca di biofisica Non-Linear Science Research Group. Ha pubblicato articoli scientifici presenziando a conferenze internazionali e nel 2019 fu premiato tra 15.000 studenti con l'Hardin Scholar. Ha inoltre preso parte al progetto National Model United Nations, nella sede di New York delle Nazioni Unite, simulando e proponendo soluzioni a problemi come il riscaldamento globale, l'uguaglianza di genere ed energie rinnovabili e vincendo 3 premi per la migliore ricerca. Si classificò nella top 15 in tutti gli Stati Uniti. Superato il problema al polso, riprese a giocare con una squadra professionistica di calcio a 6, il Wichita Falls Town Flyers, prima di accettare, preferendole a università ambite come quelle di Los Angeles, Pittsburgh e Denver, l'offerta della Stony Brook di New York (che ospitò vari premi Nobel), dove ad agosto comincerà un nuovo percorso di studi.
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