Castelfranco Veneto

Vanessa Ballan, funerali della 26enne uccisa dall'ex. Il fratello: «Ciò che è successo ci apra gli occhi»

La 26enne è stata uccisa al terzo mese di gravidanza nella sua abitazione a Spineda di Riese, nel trevigiano

Vanessa Ballan, il feretro esce dal duomo tra gli applausi. Il fratello: «Ciò che è successo ci apra gli occhi»

Il fratello: ciò che è successo ci apra gli occhi

«Sono diversi i momenti divertenti che ricordo insieme. Un episodio in particolare, e lo ricorderanno bene anche mamma e papà, è stato quando nel tagliare la carta con le forbici arrivasti al mio povero indice. Ancora oggi porto il tuo segno. Crescendo, hai praticato qualche sport, tra cui la pallavolo, ed eri solita dopo la scuola, finiti i compiti, guardare qualche programma in Tv. Insomma, eri una ragazza normale, ma senza farti mancare le risate con gli amici durante le merende pomeridiane». Inizia così il ricordo del fratello di Vanessa Ballan, anche lui Nicola, dal pulpito del Duomo di Castelfranco Veneto dove si sono celebrati i funerali della 26enne uccisa il 19 dicembre scorso. «Quando hai conosciuto Nicola - continua - 11 anni fa è iniziata la vostra relazione e storia d'amore. È arrivato il punto nella tua vita in cui tutto è cambiato, tu sei cambiata. Tutti ti abbiamo visto crescere in fretta tanto che, da un giorno all'altro, sei passata da essere adolescente a diventare mamma. Ricordo quando ho saputo della tua gravidanza, ero in ferie precisamente in spiaggia; so che mi sono bloccato per due ore, incredulo, stupito e allo stesso tempo gioioso. Da lì in poi ti sei messa in gioco tantissimo per essere la mamma che tutti abbiamo conosciuto, la compagna di Nicola, la lavoratrice affidabile. Insomma, una vita a tempo pieno con tutte le piccole grandi responsabilità, scegliendo la convivenza con un bambino piccolo. Impegnandoti ad essere sempre una mamma premurosa, presente, dolce e amorevole per il tuo adorato Mattia, il tuo Mimì, così lo chiamavi».

Ostellari: suo sacrificio non sia vano

«Le istituzioni e il legislatore non possono permettersi di lasciare il campo ad ambiguità: il dramma dei femminicidi deve finire. Perché ciò accada serve uno sforzo condiviso, a tutti i livelli. L'insopportabile sacrificio di Vanessa e della vita che portava in grembo non sia vano. Ci trasformi da spettatori indignati a protagonisti attivi di una battaglia educativa e culturale. Il Governo e tutto il Paese sono vicini alle ennesime vittime di un odio scellerato e partecipano con commozione alle sofferenze di familiari e amici». Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ha partecipato oggi alle esequie di Vanessa Ballan.

Sì sono concluse le esequie di Vanessa Ballan

Sì sono concluse le esequie di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa il 19 dicembre scorso nel trevigiano. Ad accompagnare la bara bianca, tra gli applausi in piazza, il marito Nicola, i genitori e il fratello.

Il vescovo: insensata sua brutale uccisione

«La vita è stata travolta da una tragedia che non ha senso. Troppo grande quello che è successo, è al di fuori della più pessimistica previsione». Lo ha detto nel duomo di Castelfranco Veneto il vescovo di Treviso Michele Tomasi nell'omelia per il funerale di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa il 19 dicembre nella sua abitazione nel trevigiano. «Non c'è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c'è mai. Non c'è sicuramente nel caso di Vanessa - ha aggiunto - e della creatura che portava in grembo. Non c'è un senso nella sua brutale uccisione. Questo è il male. E con il male non possiamo, non abbiamo il diritto di venire a patti». Monsignor Tomasi ha chiesto «il silenzio dai clamori e dalle curiosità ma mai della ricerca della giustizia - ha ribadito - e nemmeno il silenzio nell'impegno per una civiltà che rifiuti nelle parole, negli atti e nei fatti la violenza sulle donne, e che superi finalmente la follia di voler possedere una persona, o di volerne determinare con la violenza le scelte e le decisioni».

Arrivata la bara bianca in duomo, dietro il marito e i genitori

È arrivata ora nel Duomo di Castelfranco Veneto, la bara bianca di Vanessa Ballan, con sopra i fiori bianchi, rosa e celesti. Dietro il marito Nicola, i genitori e gli amici più cari.

Zaia arrivato al duomo di Castelfranco Veneto

È arrivato ora al duomo di Castelfranco Veneto il governatore del Veneto Luca Zaia.

Qui, tra pochi minuti si celebreranno i funerali di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa a coltellate nella sua abitazione nel trevigiano.

La collega: quell'uomo ci faceva paura

«Ricordiamo Vanessa col sorriso, resta stampato in tutti noi. Ricordo quando è rimasta incinta, sperava tanto di avere questo bambino». Lo racconta Vanessa, una collega della 26enne uccisa nel trevigiano da Bujar Fandai, 41enne kosovaro, fuori dal Duomo di Castelfranco Veneto dove tra poco si celebreranno i funerali. L'uomo, ora in carcere, «passava al supermercato, sì - racconta la ragazza - ma faceva anche la spesa, era un cliente abituale. L'ho visto sabato l'ultima volta. La cercava. Avevamo paura, perché si vedeva dalla faccia, è uno di cui non ti fidi già dallo sguardo». E ancora: «Se avessimo potuto far qualcosa, lo avremmo fatto. Ma Vanessa non ci aveva detto nulla. Se lei ci avesse chiesto anche di denunciare, lo avremmo fatto. E tanto, pure se lo avessimo fatto, magari non serviva. Abbiamo tanta rabbia - dice - perché non doveva succedere. Mi chiedo ancora a cosa servano le leggi».

La collega: da lei mai un segno di paura, andava avanti col sorriso

«Era una ragazza stupenda, mai ci saremmo aspettate una cosa del genere. Era così felice, per tutto, per la famiglia, per il bimbo che aspettava. Non si può arrivare a una tragedia così». A parlare, fuori dal Duomo di Castelfranco Veneto dove a breve si celebreranno i funerali di Vanessa Ballan, è una collega della 26enne. «Lavoravo con lei al supermercato - racconta in lacrime - la conoscevo da due anni. Abbiamo lavorato insieme fino a un mese fa; ne abbiamo passate tante ma arrivare a una fine così è il peggio che possa esistere». E di Bujar, il 41enne kosovaro in carcere per l'omicidio, dice: «Lo vedevo ma come tanti altri clienti, chi poteva dire che avrebbe mai fatto una cosa così? Vanessa con noi non si era confidata, magari aveva paura ma la teneva per sé. Andava avanti col sorriso, non manifestava segni di paura. Siamo davvero tutte traumatizzate».

Relazioni a Nordio sul perché dei mancati interventi

Sono in fase di ultimazione le relazioni che i magistrati della Procura di Treviso invieranno all'Ispettorato del Ministero di Grazie e Giustizia con i motivi per i quali, alla denuncia di Vanessa Ballan nei confronti del suo futuro assassino, Bunjar Fandaj, non fece seguito alcuna misura cautelare. Le relazioni, dei due pm, Valmassoi e Sabattini, e del procuratore capo di Treviso Marco Martani, saranno inviate tramite la Procura Generale di Venezia all'ispettorato del Ministero, e anche come risposta all'interrogazione diretta al ministro Nordio presentata in Senato dal leghista Gian Marco Centinaio. «Finiremo al ministero nel più breve tempo possibile - ha detto il procuratore Martani, sulla stampa locale - le relazioni dei due pubblici ministeri, quello che era di turno (quando Vanessa presentò la denuncia per stalking, ndr) e quello che fa parte del gruppo speciale per i reati da 'codice rossò». Sui mancati provvedimenti cautelari, come il divieto di avvicinamento, il magistrato ha detto che questa valutazione verrà spiegata al Guardasigilli. Il procuratore ha negato che sul caso «non sia stato fatto niente», ricordando che fu subito disposta una perquisizione in casa di Bunjar. Ma in assenza dei riscontri sui messaggi intimidatori mandati dall'uomo a Vanessa ( Ballan li aveva cancellati dal suo cellulare) la valutazione dei pm sul caso era stata «di non urgenza», come aveva ammesso nei giorni scorsi lo stesso Martani.

Sulle giacche un nastrino rosso

Nel duomo di Castelfranco Veneto, dove alle 14.30 si celebreranno i funerali di Vanessa Ballan, iniziano già a prender posto i conoscenti e gli amici della 26enne uccisa al terzo mese di gravidanza nella sua abitazione a Spineda di Riese, nel trevigiano, da Bujar Fandaj. Sulle giacche un nastrino rosso, a sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, già indossato dai familiari di Giulia Cecchettin, giovanissima vittima di femminicidio. Proprio qui si tennero le esequie di un'altra donna, Iole Tassitani, rapita e uccisa nel 2007 a Castelfranco Veneto.

Vanessa Ballan, i funerali della 26enne uccisa dall'ex: la cerimonia nel duomo di Castelfranco Veneto

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