Valentina Boscaro in lacrime mentre va in carcere: «Cosa ho fatto? Chiedo scusa a tutti». La donna aveva ucciso Mattia Caruso

​La sentenza: condannata a 24 anni per l’omicidio volontario di Mattia Caruso, lei aveva sempre accusato il compagno di essere violento

Valentina Boscaro in lacrime mentre va in carcere: «Cosa ho fatto? Chiedo scusa a tutti». La donna aveva ucciso Mattia Caruso
di Marco Aldighieri
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 13:19

PADOVA - L’essere passata dagli arresti domiciliari a una cella del penitenziario di Montorio Veronese è stato un autentico choc per Valentina Boscaro. Dopo la sentenza di condanna a 24 anni per l’omicidio volontario di Mattia Caruso, la giovane mamma è stata prelevata dai carabinieri. Disperata e in lacrime ha detto: «Cosa ho fatto, chiedo scusa a tutti». Durante il tragitto verso la casa di reclusione era molto agitata.

I ricorsi degli avvocati di Valentina Boscaro

I giudici della Corte d’Assise, come richiesto dal pubblico ministero Valeria Sanzari, hanno decretato la custodia in carcere. Una decisione maturata per tre ordini di motivi: il rischio di fuga, il pericolo di reiterazione del reato e la sospensione della potestà genitoriale. La figlia di Valentina, a gennaio compirà sei anni, ed è stata infatti affidata al padre. Ma gli avvocati della difesa, i legali Ferdinando Bonon e Alberto Berardi, non ci stanno. «Ma quale fuga - ha dichiarato l’avvocato Berardi - che in tredici mesi di arresti domiciliari Valentina Boscaro si è comportata in maniera esemplare». A casa potevano andare solo la mamma e il papà, per portarle la spesa. «E poi dov’è il pericolo della reiterazione del reato - ha ripreso Berardi - se Valentina abita da sola». Insomma, i legali di Boscaro sono pronti a presentare l’eventuale ricorso al Tribunale del riesame per riavere gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, almeno fino al terzo grado di giudizio.

Non solo, stanno già studiando l’altro ricorso alla Corte d’Appello di Venezia, per dimostrare ai giudici lagunari come il delitto non sia volontario ma preterintenzionale.

I messaggi tra Valentina e Mattia

Durante il processo davanti alla Corte d’Assise, presieduta da Mariella Fino, i due avvocati hanno prodotto una serie di messaggini Whatsapp, nel tentativo di mettere in luce il presunto animo violento della vittima. In particolare una serie di scambi epistolari via telefono cellulare, tra Mattia e Valentina alle cinque del mattino del 4 luglio dell’anno scorso. Esattamente il giorno dopo la gita dei due fidanzati a Pellestrina, quando la mamma 32enne anche in aula ha giurato di essere stata picchiata dal Caruso. Agli atti sono state prodotte pure alcune foto, dove si vede Valentina con un livido sul costato e un livido sopra a un occhio. Il primo a scrivere è Mattia “...Amo riposati e alle sette sono la spero puoi capire che non so nemmeno cosa dire, amo vedi te lo dico solo, ragiona pensa prima di agire, io sono morto dentro per come è andata...”. La risposta di Boscaro, fa pensare a un pestaggio ai suoi danni attuato dal Caruso. “...Mi hai incrinato una costola. Hai idea domani cosa ho? Un pugno in faccia. Non riesco neanche a stare sdraiata. Stammi alla larga. Non riesco a stare distesa...”. Poi la difesa di Valentina, sempre per dimostrare la presunta anima violenta della vittima, ha portato in aula una chat tra Mattia e la mamma Rosa, registrata nella rubrica del figlio con il nome di “Contrasto”. È uno scambio di messaggi del 25 settembre del 2021, giusto un anno dopo Caruso sarebbe stato accoltellato a morte. Nell’occasione Mattia, in netto contrasto con il fratello di Valentina, ha scritto alla madre questa frase: “Poi fra suo è contro la violenza sulle donne e l’ho massacrata”. Un pensiero molto forte a cui la mamma ha risposto così “Queste sono altre cose e devi vergognarti non andarne fiero”. Insomma, la madre lo ha rimproverato. Lo stesso giorno Mattia ha scambiato una serie di messaggini in Chat anche con il fratello Rosario “...Fra l’ho pestata dopo la terza non si alzava più...le ho fatto l’occhiolino viola..”. E il fratello gli ha scritto “...Non si fanno queste cose devi essere un uomo...”. 

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