Tav, scontri a Chiomonte: incendiata la cancellata del cantiere, No Tav lanciano bombe carta con le fionde

Tav, scontri a Chiomonte: incendiata la cancellata del cantiere, No Tav lanciano bombe carta con le fionde
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Domenica 8 Dicembre 2019, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 15:01

Tav, scontri a Chiomonte, in provincia di Torino: incellata la cancellata del cantiere e una quarantina di No Tav a volto coperto ieri sera hanno lanciato bombe carta con delle fionde. Nuova serata di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, ieri, al cantiere di Chiomonte della Tav Torino-Lione, in Val di Susa.

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Nell'ambito della mobilitazione indetta da Askatasuna e dal movimento No Tav per la ricorrenza dell'8 dicembre, un centinaio di militanti, dopo essersi concentrati alle 19 presso il campo sportivo di Giaglione, hanno percorso in corteo il sentiero Gallo Romano, in violazione dell'ordinanza del prefetto di Torino, fino a raggiungere la cancellata metallica fissata a un chilometro dal cantiere di Chiomonte, ammassando legna e dandole fuoco, poi spento grazie all'utilizzo di alcuni mini idranti predisposti per far fronte alle iniziative violente in ambito boschivo.

Subito dopo, circa 40 persone, dopo essersi travisate, si sono resi responsabili per circa mezz'ora del lancio, anche con le fionde, di una cinquantina di bombe carta, botti e razzi con batterie multiple e pietre, contro i contingenti delle forze dell'ordine. La polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni e ha disperso i facinorosi.
 

Saranno denunciate dalla polizia di Stato i 25 manifestanti che ieri sera hanno lanciato oltre 50 bombe carta, artifizi pirotecnici e sassi all'indirizzo dell forze dell'ordine alla cancellata metallica posta a protezione del cantiere Tav


 
No Tav in marcia da Susa a Venaus. Puntuale come ogni 8 dicembre, il popolo No Tav torna in marcia per ricordare i disordini del 2005 al cantiere di Venaus e ribadire il suo no alla Torino-Lione a cui partecipano alcune migliaia persone, secondo le stime oltre 3000. Ad aprire la manifestazione, partita poco fa da Susa e diretta proprio a Venaus, lo striscione 'c'eravamo, ci siamo e ci saremo. Ora e sempre No Tav' portato dai giovani della Val di Susa. Dietro di loro i gonfalone dei Comuni della Valle con i sindaci in fascia tricolore. E ancora esponenti politici del Movimento 5 Stelle e di Rifondazione Comunista, la Fiom, una delegazione di Fridays for Future della Valsusa, Legambiente Piemonte.

Numerosi anche gli striscioni che richiamano all'emergenza ambientale come quello che recita 'La Torino-Lione è un delitto climaticò. «Sono quasi trent'anni di lotta e oggi è una giornata importante a cui non rinunceremo mai», scandiscono dal microfono gli organizzatori alla partenza della marcia. «Questa iniziativa non è, però un rituale - aggiungono - ma è il rinnovarsi L un patto fatto tra gli uomini e la natura a difesa dell'ambiente e del futuro di tutti».

«Continuiamo a resistere - proseguono anche se stiamo affrontando un momento delicato perché alcuni di noi stanno scontando pene ingiuste a fronte di una lotta giusta.
Noi siamo orgogliosi e siamo pronti a resistere ancora una volta - concludono - dalla valle diciamo se ne devono andare, nessun tunnel verrà costruito, noi non arretreremo di un passo».

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