Strage Palermo, la figlia superstite di Barreca fermata per concorso in omicidio: «Ho partecipato alle torture di mia madre e dei miei fratelli»

Per la strage sono in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo: Sabrina Fina e Massimo Carandente

Strage Palermo, indagata la figlia superstite di Giovanni Barreca. «Ha partecipato alle torture dei fratelli»
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:59

Svolta nella strage di Palermo. La figlia superstite della tragedia «ha partecipato alle torture dei riti di purificazione». Dunque, è indagata dalla procura dei minori di Palermo per concorso in omicidio. Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, durante la conferenza stammpa convocata per illustrare i dettagli del triplice omicidio di Altavilla Milicia in cui sono stati torturati e uccisi Al ssandra Salamone e i figli Kevin ed Emanuel. «Ho trasmesso gli atti alla procura per i minorenni che ha competenza». Per la strage sono in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo: Sabrina Fina e Massimo Carandente. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere anche per la 17enne.

Così Miriam ha partecipato alle torture

«Miriam, la figlia di Barreca, è stata coinvolta in questa situazione di parossismo religioso, ha partecipato a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli.

Per quanto riguarda la sua responsabilità nella strage non compete a noi ma alla procura dei minorenni di Palermo», spiega il procuratore di Termini Imerese. «Sembra che la partecipazione alle torture sia stata corale - ha aggiunto - l'unica che mi sento di escludere è la madre».

La confessione di Miriam

Un racconto spontaneo per rivelare il suo «pieno coinvolgimento» nella strage di Altavilla. A renderlo è stata la figlia 17enne di Giovanni Barreca che il 14 febbraio si è presentata davanti alla procuratrice Claudia Caramanna per raccontare il suo ruolo nel triplice omicidio della madre dei due fratelli, Kevin e Emanuel, di 16 e 5 anni. La ragazza, interrogata in presenza del suo avvocato, ha fornito un «resoconto agghiacciante, anche rispetto al suo contributo personale», di quanto avvenuto nella casa di Altavilla. La ragazza, spiega una nota della procura, ha raccontato delle «torture subite dalla madre e dei fratelli, delle loro atroci sofferenze e dell'agonia fino alla morte». Ha anche raccontato del modo in cui è stato dato fuoco al corpo della madre e di come hanno sepolto i resti. La figlia di Barreca è indagata per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.
 

 

I riti cominciati un mese fa

«Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico», dice ancora il procuratore Ambrogio Cartosio. Le vittime - la moglie e i due figli di Giovanni Barreca - e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.

«Vedere quei corpi è stato uno strazio»

«È una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c'è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che pesa molto sui figli», ha aggiunto il procuratore.

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