Fase 3 Dpcm, retromarcia su calcetto e beach volley: si dovrà aspettare ancora. Ripartono le scommesse

Fase 3 Dpcm, retromarcia su calcetto e beach volley: si dovrà aspettare ancora. Ripartono le scommesse
di Simone Canettieri e Rosario Dimito
5 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Giugno 2020, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Dopo un'accesa discussione, alla fine in Cdm vince la linea della cautela: da lunedì gli sport di contatto saranno ancora banditi. Niente calcetto, dunque, né arti marziali e boxe, bisognerà attendere. Le discoteche restano chiuse fino al 14 luglio, ma le Regioni potranno giocare d'anticipo assumendosene la responsabilità. «Dal 25 giugno possono riprendere gli sport di contatto amatoriali, se le regioni ma anche il ministro dello Sport e della Salute accerteranno che ricorre la compatibilità dello svolgimento con la situazione epidemiologica», ha detto il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, dopo il varo del nuovo Dpcm sulle riaperture che fa marcia indietro rispetto alla bozza di poche ore prima. Il governo, quindi, ha deciso di posticipare di dieci giorni - al 25 giugno -, il via libera agli sport di contatto, dalle partite di calcetto al beach volley, ma solo dopo la verifica dei dati di contagio da parte delle Regioni. Inoltre è previsto il rinvio di un mese per la riapertura delle discoteche. Nella prima stesura del provvedimento era previsto che «restano sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le fiere e i congressi».

Stati generali, ecco il piano di Conte: dal 5G alla giustizia
 



Per le attività che devono ripartire da lunedì 15 giugno - primi fra tutti i centri benessere e le terme - la ripresa è condizionata a fatto che «Regioni e province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle attività con l'andamento della situazione epidemiologica», ha precisato Conte.
Intanto il Guardasigilli Alfonso Bonafede, parlando al Senato, ieri ha anticipato «l'emanazione di una circolare che riequilibra il rapporto tra lavoro in presenza e lavoro da remoto del personale amministrativo in modo da garantire, per quanto possibile, la regolare celebrazione delle udienze già a partire dal 1 luglio 2020 assicurando che la ripresa avverrà senza rischi per la salute dei cittadini e degli addetti ai lavori, grazie all'installazione nei tribunali di tutti i presidi di sicurezza necessari secondo le indicazioni dell'autorità sanitaria».

Fase 3: il testo del dpcm firmato da Giuseppe Conte SCARICA



NUMERO CHIUSO
Per gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto c'è il via libera da lunedì a patto che siano «svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala», prosegue la bozza del nuovo Dpcm. «Le attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali».

Limiti anche per i giochi: «Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo possono essere svolte a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi».

Riaprono le aree giochi nei parchi: «E' consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attivita' ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformita' alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia».
Liberi di circolare nell'area Schengen dal 15 giugno, ma per i paesi extra Ue i tempi si allungano, almeno fino al 30. Non solo. Il primo luglio non potrà esserci un'apertura indiscriminata, come era stato previsto. La raccomandazione (Bruxelles non ha poteri su frontiere e salute) arriva dalla Commissione Ue per gli affari Interni che lavora per revocare progressivamente le chiusure. L'obiettivo è che i 27 stati membri si uniformino a regole comuni: «Una lista dei Paesi terzi per i quali le restrizioni di viaggio potranno essere rimosse a partire dal luglio». L'elenco sarà aggiornato in base alle situazioni epidemiologiche, alla capacità di applicare misure di contenimento durante il viaggio e valutazioni che riguardano la reciprocità.

Si aprono invece le frontiere con i Paesi dei Balcani dove la situazione epidemiologica è simile o migliore di quella della Ue. «È aumentato a 120 ore, cinque giorni, il periodo massimo di permanenza senza obbligo di quarantena domiciliare per chi fa ingresso sul territorio nazionale per comprovate ragioni di lavoro» come «per chi va all'estero per comprovate ragioni lavorative».

© RIPRODUZIONE RISERVATA