Peschiera Garda, sei amiche minorenni molestate dal branco dopo il raduno sul Garda. «Denunce non ascoltate»

«Aggressori nordafricani». Genitori delle ragazze hanno chiamato il 112: «Ma non c’è stato alcun intervento»

Peschiera del Garda, maxi rissa tra giovani in pieno giorno: paura e feriti, poliziotti in tenuta antisommossa
di Federica Zaniboni
4 Minuti di Lettura
Sabato 4 Giugno 2022, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 17:06

Furti, botte, bastonate e atti vandalici. Poi, a fine giornata, le molestie sessuali. Sì, perché il mega raduno a Peschiera del Garda – al quale hanno partecipato oltre 2mila ragazzini, di cui la maggior parte minorenni – si è concluso con sei giovani di 16 e 17 anni abusate sul treno diretto a Milano. Il branco le ha circondate non appena sono salite a bordo del convoglio, che nel tardo pomeriggio del 2 giugno era invaso da chi aveva partecipato alla festa ed era ormai di ritorno verso il capoluogo lombardo. Arrivate a destinazione, le vittime hanno denunciato il tremendo episodio alla polizia ferroviaria della stazione Centrale.

Le sei amiche non sapevano nulla di quanto stava accadendo a Peschiera. Mentre centinaia di ragazzi di origine nordafricana, provenienti soprattutto dal Veneto e dalla Lombardia, venivano coinvolti in una maxi rissa in spiaggia – che ha reso necessario l’intervento della polizia in assetto antisommosa –, loro si godevano la giornata a Gardaland.

Non potevano certo immaginare che, una volta salite a bordo del regionale 2640, sarebbe iniziato un vero e proprio incubo. Le carrozze erano tutte occupate dai giovani, molti dei quali senza biglietto, dopo che le forze dell’ordine erano riuscite a indirizzarli verso la stazione per farli rientrare.

L’incubo

«Le donne bianche qui non salgono», avrebbero detto alle vittime, continuando a ridere tra di loro. E poi le avrebbero circondate e molestate pesantemente per diversi minuti. La mamma di una delle ragazzine ha denunciato l’accaduto tramite una pagina Facebook, raccontando che la figlia e le amiche «sono state accerchiate, palpeggiate e molestate», senza riuscire a scendere dal treno perché tutti «ammassati». Soltanto grazie all’aiuto di un passeggero hanno potuto scappare alla fermata di Desenzano del Garda, «sotto choc e in lacrime», dove poi i genitori sono andati a prenderle. Le ragazzine non avrebbero allertato prima le forze dell’ordine perché terrorizzate dalla violenza del gruppo.

L'appuntamento

Il ritrovo sarebbe stato organizzato tramite un passaparola sui social media, in particolare TikTok, dove decine di giovani nei giorni scorsi scrivevano frasi come «il 2 tutti a Peschiera» o «l’Africa a Peschiera del Garda». Uniti dalla passione per la musica trap e dai Paesi di origine, si sono trovati in migliaia, quasi tutti arrivati col treno. Ma la festa è degenerata in fretta e nel pomeriggio è scoppiata una mega rissa, probabilmente originata dal furto di un portafoglio. Nel caos, tra botte e bastonate, a un certo punto sarebbe comparso anche un coltello e uno dei partecipanti allo scontro è rimasto ferito a una spalla. La polizia, che è poi riuscita a identificare decine dei ragazzi, è intervenuta in tenuta antisommossa per tentare di sedare la violenza e alcuni giovani sono stati raggiunti da manganellate. Diversi video, che mostrano i momenti più concitati della giornata, sono stati diffusi dai ragazzi su TikTok, che si dividono tra chi condanna quanto accaduto e chi invece ne parla con entusiasmo.

Gli atti di vandalismo, nella località sulla riva del Garda, sarebbero iniziati già dal mattino, costringendo molti turisti – e soprattutto le famiglie – a spostarsi altrove. Fra treni bloccati per la presenza di giovani sui binari e altri che salivano sui tetti delle macchine, anche i residenti della zona hanno denunciato il disagio sui social network. In seguito al grave episodio, la prefettura ha deciso di vietare la vendita e la somministrazione d’asporto di bevande alcoliche nel fine settimana, oltre a rafforzare i controlli nella stazione.

«Continuiamo la nostra battaglia quotidiana per una libertà non solo individuale, ma sociale. Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste». Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando i fatti dello scorso giovedì. «Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili. Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea - conclude il governatore del Veneto - che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare».

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA