Orsa JJ4, il miele nel tubo-trappola: così l'hanno presa. Scontro sull'abbattimento

Sulla soppressione decide il Tar, che non anticiperà il pronunciamento che resta fissato per l'11 maggio. I cuccioli si separano dalla madre a un anno e mezzo di vita

Orsa JJ4, il miele nel tubo-trappola: così l'hanno presa. Scontro sull'abbattimento
di Stefano Ardito
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Aprile 2023, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 15:55

La fuga di JJ4 è finita. Intorno alle 23 di lunedì, l'orsa responsabile della morte del runner Andrea Papi è entrata in una delle trappole "a tubo" piazzate dal Corpo forestale provinciale. Tradita dalla frutta piazzata come esca. La cattura è avvenuta a circa 1400 metri di quota nella forra del torrente Meledrio, che scende verso Dimaro e la Val di Sole. È una zona poco frequentata dall'uomo, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, ma a poche centinaia di metri in linea d'aria dalla strada che sale verso Madonna di Campiglio, e che fino a pochi giorni fa è stata percorsa da migliaia di sciatori.

LE ULTIME SCORRIBANDE

La settimana scorsa JJ4 si è spostata dai boschi di Caldes, dove il 5 aprile è avvenuta la tragedia, verso una zona più remota. La sua fuga è stata rallentata dai tre cuccioli nati all'inizio del 2022, e che oggi hanno più o meno 15 mesi di età. La rete intorno alla famigliola di orsi in fuga si è stretta grazie ai cani, capaci di seguire le loro tracce nel bosco, e alle impronte sulla neve caduta nei giorni scorsi. E per attirarli nel tubo di ferro era stata piazzata una trappola fatta anche di miele e mais. La madre, immediatamente sedata, è stata riconosciuta grazie al radiocollare, ben visibile anche se spento oramai da agosto. I due cuccioli, catturati insieme a JJ4, sono stati liberati subito e si sono dileguati nel bosco insieme al terzo, che si era tenuto alla larga dalla trappola. I giovani orsi si separano dalla madre a un anno e mezzo di vita, e secondo gli esperti non dovrebbero avere difficoltà a sopravvivere.

L'OPERAZIONE

La notizia della cattura dell'orsa si è diffusa a Trento ieri mattina.

E a dare la conferma è stato Maurizio Fugatti, il presidente della Provincia Autonoma, che aveva firmato l'ordinanza di abbattimento bloccata dai giudici del Tar. «Abbiamo concluso la cattura di JJ4 in tempi brevi. Le nostre strutture sono in grado di intervenire con rapidità, quando c'è la possibilità di affrontare il problema degli animali pericolosi. Ringrazio tutti i tecnici e alle persone che hanno reso possibile questo risultato». «È un risultato che ci trasmette serenità», ha proseguito Raffaele De Col, direttore della Protezione civile trentina: «L'aggressività dimostrata dall'orsa, anche dopo l'attacco mortale ad Andrea Papi, era motivo di preoccupazione per la sicurezza del personale impiegato e degli abitanti della zona». L'operazione comunque non è stata semplice. «Non era facile catturarla in un'area dove sono presenti più di venti orsi - ha confermato De Col - Poi però la trappola "a tubo" è scattata, e la squadra di cattura è intervenuta con due veterinari. Una volta sedata, JJ4 è stata portata nel recinto del Casteller, dove si è risvegliata e gode di ottima salute».

 

LA CONDANNA A MORTE

L'orsa sembra avere i giorni contati, sempre che i giudici non mantengano la stessa linea adottata nella decisione di qualche giorno fa. Ma se il tribunale cambierà idea l'orsa è condannata a morte. «Lo strumento individuato - spiega De Col - è l'eutanasia, meno cruenta rispetto a uno sparo». Nei giorni scorsi, oltre le polemiche e le contestazioni delle associazioni degli ambientalisti, i sindaci della Val di Sole avevano chiesto di sopprimere JJ4, minacciando dimissioni in blocco. I familiari di Andrea Papi invece si sono detti contrari. A decidere, l'11 maggio sarà il Tar del Trentino (che ieri ha respinto la richiesta della Provincia di anticipare l'udienza).

IL TRASLOCO

Se una Regione o uno Stato straniero si offrissero di accoglierla, l'orsa potrebbe avere salva la vita. La cattura di JJ4, comunque, sembra essere solo l'inizio di una "guerra degli orsi" destinata a protrarsi per mesi. Ora il Corpo Forestale del Trentino è sulle tracce di MJ5, che a marzo ha ferito un uomo in Val di Rabbi, e di M64, accusato di attacchi contro gli animali domestici. L'Ispra, l'ente che si occupa della fauna protetta, ha approvato l'uccisione del primo (e pure di JJ4) ma non del secondo. Il vero problema, però, è capire se e come ridurre la popolazione degli orsi del Trentino, che dall'arrivo dei primi esemplari nel 1999 è salita fino ai circa 120 esemplari di oggi. «Abbiamo 70 orsi in eccesso, a disposizione di chi li vuole ospitare», ha detto ieri il presidente Fugatti, che aveva già espresso questa posizione al Ministro per l'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Molti sindaci sono d'accordo. Ma a rendere difficile lo "sfoltimento" degli orsi, oltre ai ricorsi degli animalisti, sono le regole dell'Unione Europea che impongono la loro tutela, e la mancanza di un protocollo da seguire. A luglio e agosto il Trentino si riempirà di escursionisti e turisti, il 22 ottobre si vota per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Provincia. Saranno una campagna elettorale e un'estate all'insegna dell'orso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA