Orsa JJ4, come sarà abbattuta (se il Tar darà il via libera)? L'eutanasia per non farla soffrire, no allo sparo

Al momento l'esemplare è stato trasferito nel centro faunistico del Casteller (dove è rinchiuso anche l'orso M49), in attesa proprio della decisione del Tar

Orsa Jj4, come sarà abbattuta (se il Tar darà il via libera)? L'eutanasia per non farla soffrore, no allo sparo
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Martedì 18 Aprile 2023, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 06:14

Le squadre specializzate del Corpo forestale del Trentino hanno catturato l' orsa Jj4, l'esemplare che lo scorso 5 aprile ha aggredito e ucciso il runner di 26 anni Andrea Papi nei boschi del monte Peller. L'esemplare è stato prelevato in val Meledrio, a circa una decina di chilometri dal luogo in cui è stato trovato il corpo senza di vita del giovane. L' orsa, che era accompagnata da tre cuccioli, è entrata in una delle trappole a tubo posizionate nella zona la notte scorsa. Una volta sedata, è stata trasferita al Centro faunistico di Casteller, dove rimarrà in attesa della decisione del Tar di Trento sulla sospensione dell'ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

La cattura

Le operazioni di cattura sono iniziate la scorsa settimana, una volta arrivato l'esito delle analisi genetiche effettuate sui campioni organici prelevati sul corpo del giovane runner e sulla zona dell'aggressione.

Diverse squadre di operatori specializzati si sono messe sulle tracce dell'animale, conosciuto dagli esperti della forestale perché responsabile nel giugno del 2020 di un'altra aggressione ai danni di due escursionisti, padre e figlio. L' orsa, per cui l'amministrazione provinciale aveva già chiesto l'abbattimento, poi bocciato dal Consiglio di Stato, era stata dotata di collare radiotrasmittente e di marca identificativa sull'orecchio. Le ultime posizioni però non erano note, dato che il sistema di monitoraggio aveva smesso di funzionare nell'agosto dell'anno scorso.

 

Le ricerche

La zona delle operazioni è stata determinata sulla base delle rilevazioni Gps effettuate in precedenza. Due trappole a tubo dotate di esche a base di frutta fresca sono state collocate nelle vicinanze del torrente Meledrio, assieme a diverse fototrappole. «È stato un lavoro selettivo e di pazienza. Non dimentichiamo che nell'area delle operazioni si stima vivano circa 20 esemplari. A complicare la situazione vi era la presenza dei tre cuccioli di Jj4, del peso compreso tra i 35 e 40 chilogrammi. Il rischio per gli operatori è stato molto alto», ha spiegato il dirigente del Dipartimento provinciale di protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col. Due dei cuccioli di Jj4 sono entrati nella trappola assieme alla madre, mentre il terzo è rimasto fuori e si è allontanato autonomamente. Quando i forestali sono arrivati sul posto, accompagnati da due veterinari, hanno sedato Jj4 e aperto la trappola, in modo da consentire la fuga ai due cuccioli catturati. «Si tratta di esemplari al secondo anno di vita, pienamente autonomi, che si sono allontanati immediatamente. Il momento era ideale per la cattura, dato lo svezzamento ormai a termine», ha chiarito De Col, che ha preferito non dare indicazioni precise sul luogo di cattura per evitare «turismo alla ricerca dei cuccioli».

Perché è ritenuta pericolosa

L' orsa, ritenuta particolarmente pericolosa, è invece rimasta all'interno della trappola, che è stata caricata su un mezzo speciale e trasferita nella notte nel Centro faunistico di Casteller, a Trento. Jj4 si è poi svegliata all'interno del recinto assegnatole, verso le due di notte. Intanto, prosegue il braccio di ferro tra l'amministrazione provinciale e il Tar di Trento sulla sospensione dell'ordinanza di abbattimento dell' orsa. In attesa della relazione e del parere di Ispra sull'abbattimento e sull'eventuale trasferimento dell'esemplare, il tribunale amministrativo ha rigettato l'istanza della Provincia di anticipare al 20 aprile l'udienza per la decisione, confermando la camera di consiglio fissata per il prossimo 11 maggio. Qualora il Tar dovesse emettere un parere positivo all'abbattimento, la soppressione verrà effettuata tramite eutanasia. «Ora per noi il problema non è più Jj4, ma la convivenza con i grandi carnivori. Chi vuole bene al progetto 'Life Ursus' non pensi a quest' orsa, ma ci aiuti a trasferire gli esemplari in sovrannumero», ha concluso Fugatti, ribandendo l'intenzione di procedere all'abbattimento anche degli esemplari Mj5, per cui è già arrivato il via libera dell'Ispra, e di M62.

La Lav: trasferite l'orsa nel rifugio-santuario all'estero

La Lega anti vivisezione (Lav) chiede, attraverso una nota, un incontro urgente con il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, per «organizzare il trasferimento dell'orsa nel rifugio-santuario individuato all'estero dall'associazione». Anche l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), in una nota, domanda che l' orsa Jj4 «sia subito messa in condizione di essere trasferita in un santuario protetto tra quelli indicati dalla Lav che si trovano all'interno dell'Unione europea». In merito ai documenti forniti ieri dalla Provincia di Trento al Tribunale regionale amministrativo (Tar), la Lav sostiene che «dall'analisi effettuata dall'Ufficio legale della Lav risulta che il deposito sia limitato esclusivamente a un estratto verbale della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza tenutasi in prefettura il 7 aprile, una nota della Procura vaga e generica che afferma che dai primi accertamenti sembrerebbe la responsabilità sia di Jj4 ma indicando che vanno analizzati dieci reperti e una sola relazione sanitaria del tutto generica».

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