Omicidio nautico, il governo accelera: reato equiparato a quello stradale, pene dai 2 ai 7 anni

Il Senato approva la procedura d'urgenza per dare l'ok alla legge prima dell'estate

Omicidio nautico, il governo accelera: reato equiparato a quello stradale, pene dai 2 ai 7 anni
di Valentina Errante
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 15:21

L'omicidio nautico come quello stradale. Palazzo Madama approva per alzata di mano, e praticamente all'unanimità, la procedura abbreviata per il disegno di legge che introduce la nuova fattispecie di reato, dopo i gravissimi incidenti in mare che hanno portato a condanne troppo lievi per chi, in stato di ebrezza o senza prestare attenzione, si mette in navigazione provocando lesioni gravissime, o addirittura la morte di terzi.
Il provvedimento, già approvato dal Senato il 23 febbraio 2022, era rimasto al palo per la fine della legislatura. Ora il testo tornerà in commissione Giustizia per valutare se siano necessarie modifiche - si parla di aggiustamenti tecnici - e quanto prima sarà calendarizzato per passare poi alla Camera per l'ok definitivo.

IL TESTO
A proporre l'introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche nel codice penale era stato un disegno di legge presentato nel 2019, primo firmatario il senatore di Fdl Alberto Balboni.
Il testo modifica l'articolo 589-bis del codice penale e prevede che «Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o della navigazione marittima o interna è punito con la reclusione da due a sette anni», partendo quindi dall'equiparazione tra omicidio stradale e nautico.

Una modifica che introdurrebbe anche la possibilità dell'arresto.

LA RATIO
Nella relazione introduttiva, Balboni spiega: «Con il presente disegno di legge si intende colmare una vera e propria lacuna normativa, inaccettabile perché non rispondente a criteri di proporzionalità tra i beni che si mettono a repentaglio (vita ed integrità fisica) e l'atteggiamento psicologico del reo, inaccettabile ancor di più ove si pensi che la medesima persona, responsabile della morte di un'altra, alla guida di un'automobile rischierebbe fino a diciott'anni, mentre alla guida di un'imbarcazione può cavarsela con appena sei mesi.
In tale ottica - si legge nel testo - diventa determinante incidere non soltanto sull'entità della pena e sulle misure che ne garantiscano l'immediata efficacia, ma soprattutto sul corretto inquadramento dell'approccio psicologico di chi, consapevole della pericolosità della propria condotta, ne accetta il rischio in totale dispregio delle pressoché inevitabili conseguenze».

L'UNANIMITÀ
«Troppe le vittime di una navigazione fuori controllo da parte di chi evidentemente non sa utilizzare i mezzi di trasporto nautico con correttezza, capacità e diligenza», ha sottolineato Silvia Fregolent di Iv. Mentre per l'azzurro Adriano Paroli, la priorità è «evitare che si ripetano casi di impunità». Erika Stefani della Lega, si è soffermata sul «grande valore sicuramente sotto il profilo punitivo, ma anche sotto un profilo preventivo ed educativo della norma». Anche il Pd, ha detto Alfredo Bazoli, condivide «l'impianto, l'ispirazione e la ratio di questa nuova normativa». «Mi fa piacere che ci sia un clima positivo attorno a questa mia proposta di legge. L'urgenza è stata praticamente votata all'unanimità», ha spiegato il presidente della commissione affari costituzionali Alberto Balboni.

I PRECEDENTI
Una corsa contro il tempo per essere pronti, tra qualche mese, alla stagione estiva ed evitare che altri incidenti rimangano quasi impuniti. I precedenti sono noti: la tragedia della scorsa estate all'Argentario, dove un motoscafo, guidato da un imprenditore danese, è arrivato come un bolide su una barca a vela, provocando la morte di Andrea Coen e Claudia Cartoni (il cui corpo non è mai stato recuperato). E sempre la scorsa estate, in Costa Smeralda, ha perso la vita il manager britannico Dean Kronsbein, e sono rimaste ferite gravemente la moglie e la figlia. La dinamica non è ancora chiara, ma l'uomo è rimasto ucciso dal forte impatto. I due comandanti delle imbarcazioni coinvolte - Luigi Cortese per la Sweet Dragon, della famiglia Berlusconi, e Mario Lallone per lo yatch Amore, sul quale viaggiava la vittima - si accusano a vicenda. E ancora indietro nel tempo: nel 2021, sul lago di Garda hanno perso la vita Greta Nedrotti, 24 anni, e Umberto Garzarella, 37 anni. Patrick Kassen e Cristian Teismann, i due manager tedeschi, che con un motoscafo avevano travolto il gozzo sul quale si trovavano le due vittime, e secondo i pm erano ubriachi, sono stati condannati rispettivamente a quattro anni e sei mesi e due anni e sei mesi di carcere.

Ma i numeri sono molto più alti. Nel 2021 sono state 153 le collisioni in mare (il 41,6% dei sinistri), contro le 131 del 2020 (35,9%). Tra le cause, probabilmente, il costante aumento del traffico diportistico in molte località.
 

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