Mose, forti vibrazioni durante il test di sollevamento: rinviato a ottobre

Mose, test sollevamento rinviato a ottobre per vibrazioni : «Causa forse nelle staffe tubi dell'aria»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Novembre 2019, 15:42

Le vibrazioni che hanno indotto a rinviare il test di sollevamento del Mose alla bocca di porto di Malamocco  - il quartiere di Venezia situato nella parte meridionale Lido,  a fine ottobre, potrebbero riguardare le staffe che reggono i tubi per l'aria compressa. Su questi elementi - si è appreso al Consorzio Venezia Nuova - sono in corso le verifiche dei tecnici, estese anche alle altre bocche di porto. Ieri sono stati effettuati test a due dighe alla bocca di Chioggia anche in questo senso.

Venezia, suonano ancora le sirene: attesa marea da codice rosso
 

 

Nel 2020 programmati sollevamenti ogni 45 giorni. Le «finestre» per l'effettuazione delle prove alle paratoie, che potranno essere parziali o totali, sono concordate con la Capitaneria di Porto di Venezia, cui spetta la valutazione sulla compatibilità delle chiusure con il traffico navale verso il porto. I sollevamenti in questa fase puntano a verificare di volta in volta il funzionamento delle dighe, degli impianti; sarà possibile inoltre verificarne l'utilizzo in occasione di acque alte, in questo caso soltanto nella stagione autunnale. 

Venezia, chiusa piazza San Marco e stop ai vaporetti: acqua alta cala lentamente DIRETTA

Ingegneri veneto: Mose necessario in tempi rapidi. «L'acqua alta straordinaria di queste ore rende evidente la necessità di vedere funzionante il Mose al più presto. Prima lo vedremo in opera e prima tutti potremo capire e conoscere le potenzialità di questo sistema difensivo, l'unico sulla carta a garantire la sicurezza della città». Così la Foiv - Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, per bocca del suo consigliere Massimo Coccato, ingegnere idraulico. Una posizione pienamente condivisa anche dal presidente dell'Ordine degli ingegneri di Venezia, Mariano Carraro. «Purtroppo - rileva Coccato - la data di avvio del sistema Mose è stata spostata ancora in avanti di un altro anno e mezzo, mentre bisognerebbe fare di tutto per stringere i tempi.
 
Non possiamo ignorare che questa è stata la seconda acqua alta straordinaria in 53 anni, dopo quella del 1966. In precedenza eventi di questa portata si registravano con intervalli maggiori, di un secolo circa». La Foiv, in considerazione dei disagi non solo a Venezia ma in tutto il territorio, chiede anche alla Regione di stanziare risorse per poter realizzare il Piano degli interventi in tempi stretti: «pur avendo già in parte avviato alcune opere in tal senso dopo l'alluvione del 2010, rimangono scoperti importanti fronti tra cui, per esempio, il Piave che proprio in queste ore presenta forti criticità: su questo il Piano prevede azioni che devono essere realizzate con urgenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA