Venezia, chiusa piazza San Marco e stop ai vaporetti. Basilica: a rischio marmi e mosaici DIRETTA

Venezia, chiusa piazza San Marco e stop ai vaporetti: marea a 154 cm, cala lentamente DIRETTA
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Venerdì 15 Novembre 2019, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 00:08

Rimane la paura a Venezia, anche se per ora le previsioni del picco di acqua alta a 160 cm sono scongiurate. Resta chiusa piazza San Marco ed è stata decisa la chiusura di Palazzo Ducale e della Basilica di San Marco. Sospesa la circolazione dei vaporetti. Tutta la città è di fatto allagata, con i turisti chiusi negli alberghi e i negozianti che tentano di limitare i danni. L'area centrale della città è semideserta, allagata per il 70%. 

L'acqua è tornata a sommergere Venezia: e anche se stavolta non ha raggiunto i 187 centimetri, quando si ritira lascia alle spalle danni forse ancora maggiori di quelli provocati martedì notte in chiese, palazzi e soprattutto nell'anima dei veneziani. Perché l'intera città non si è ancora risollevata, centinaia di cittadini e commercianti sono ancora alle prese con gli impianti elettrici saltati e i riscaldamenti che non funzionano, quintali di cibo sono da buttare così come centinaia di frigoriferi e i forni faticano a produrre il pane, è quasi impossibile raggiungere il posto di lavoro e le scuole sono chiuse da giorni, cominciano anche ad arrivare le prime disdette negli alberghi.

Alle 11.20 la marea raggiunge il picco, 154 centimetri, il 70% della città è sott'acqua, i trasporti pubblici si fermano, piazza San Marco è chiusa già da due ore per ordine del sindaco Luigi Brugnaro. «Non voglio mettere a rischio l'incolumità di nessuno». Con lui c'è il governatore Luca Zaia. «Qui la gente si lamenta poco e si dà da fare - dice  - sono tutti a lavorare per ridurre i danni nonostante un metro e mezzo d'acqua. Ma i danni ci sono, eccome. Per Vaia sono stati quantificati in un miliardo. Qui sono di più». Dopo la partecipazione al comizio di Salvini ieri a Bologna, proprio Zaia è l'obiettivo dell'immancabile polemica giornaliera. «Venezia nel dramma e il governatore festeggia» attaccano i 5S, con Di Maio che definisce «inopportuna» la sua presenza.


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Le sirene d'allarme sono risuonate alle 6.50, e poi alle 8.30. La marea ha raggiunto alle 11.26 una punta massima di 154 alla Punta della Salute e ora, rileva l'Ufficio Meteo del Comune di Venezia, sta scendendo lentamente. Alto il valore anche a Burano dove la marea ha raggiunto i 149 centimetri e a Chioggia con 146. Anche Chioggia subisce l'effetto dell'acqua alta eccezionale di oggi, con un livello massimo che ha raggiunto 146 centimetri alle ore 11.35. Il centro storico della cittadina non è praticabile. Sul posto opera una squadra mista del Suem 118 con i vigili del fuoco per supporto ai mezzi locali. 

«Sono costretto a far chiudere la piazza per ogni evenienza, in maniera tale di non mettere a rischio l'incolumità delle persone», ha detto il sindaco Luigi Brugnaro spiegando che oggi è «un'altra giornata di allerta per Venezia. Il vento di scirocco continua a soffiare. Vi invito a evitare gli spostamenti e a tenervi aggiornati sul livello dell'acqua con il ICPSMVenezia».Tolte le passerelle sospese che in queste ore erano l'unico collegamento e passaggio tra i lati di piazza San Marco. 

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«Brugnaro è stato nominato commissario per l'emergenza e con lui ho fatto un sopralluogo a Venezia. La situazione è complessa ma lo Stato c'è e il Governo è pronto a fare tutto ciò che è necessario per proteggere questa preziosa», ha twittato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.

 


Il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini è a Venezia per un sopralluogo alla Basilica di San Marco, per verificare i danni causati dalle acque alte eccezionali di questi giorni. In programma un incontro anche con il Patriarca, mons. Francesco Moraglia. Di «danni enormi», parla il capo dei beni culturali. «Di persona si capisce il reale disastro - commenta - Serve un impegno enorme dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia, non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiata la vita di migliaia di persone e di imprese».
A breve ci sarà un incontro con le Soprintendenze e tutte le strutture del MiBACT. Sono arrivati i caschi blu della cultura e sono partite le prime misure per l’emergenza.
«Lo stato di calamità è la prima cosa – ha concluso il ministro - i venti milioni verranno usati per le prime urgenze. Qui servono cifre ben diverse. Rifinanzieremo la legge speciale per Venezia e andrà fatto molto di più. Quello che l’uomo può fare per controllare i fenomeni della natura va fatto in tutti i modi. C’è un problema di Mose, c’è un problema di investimento per le persone che qua vivono e lavorano, di tutela di un patrimonio culturale unico al mondo».

«La situazione dell'acqua alta a Venezia continua a destare preoccupazioni, ho attivato un pool operativo composto dai tecnici del ministero in coordinamento con la Protezione Civile, l'ufficio Scolastico Regionale e gli Enti Locali per monitorare e prestare aiuto agli istituti scolastici in difficoltà», ha detto su facebook il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti.

 

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