Maltempo Veneto, temporali e frane: Jesolo sott'acqua e a Monselice scuole chiuse. «Caduti 230 mm di pioggia in sei ore». Regione in ginocchio

Per la prima volta aperti tutti i sei bacini di laminazione

Maltempo Veneto, la Regione è in ginocchio e Zaia ammette: «Non ci aspettavamo un'alluvione così, siamo in difficoltà»
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Giovedì 16 Maggio 2024, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 10:13

Non usa mezzi termini il presidente Luca Zaia e parla di autentico disastro per descrivere il maltempo in Veneto. Ammette le difficoltà e i danni ingenti dopo gli acquazzoni violenti, in alcuni casi anche con grandine, che si sono abbattuti sul Nord Est. La situazione è in continua evoluzione. Ci sono stati allagamenti, smottamenti, alberi caduti. Ci sono frane a Monselice dove domani rimarranno chiuse le scuole. Sul litorale, Jesolo è andata letteralmente sott'acqua. Le province più colpite sono quelle di Vicenza, Padova e Venezia, ma i temporali non hanno risparmiato neppure alcune zone della provincia di Treviso. Due ponti sono crollati a Malo (Vicenza) e tre argini hanno ceduto a Isola Vicentina, Castelnuovo e tra Zimella e Cologna Veneta (Verona). Sorvegliati speciali i  fiumi Livenza, Meduna e Tagliamento. L'allarme rosso durerà fino al primo pomeriggio di domani, venerdì 17 maggio.

Le previsioni segnano piogge di forte intensità ancora ai confini sud-occidentali della regione in ingresso nel Veronese (Valeggio sul Mincio) e Rodigino (Rosolina). La situazione dovrebbe migliorare a partire dalla mezzanotte. Le misurazioni dei millimetri di pioggia caduti nelle ultime ore, elaborate da Arpav, confermano che mentre su Vicenza è in atto una tregua, il maltempo si sta spostando verso il Friuli Venezia Giulia flagellando parte del Trevigiano (epicentro a Castelfranco Veneto) ma soprattutto la zona di confine di Portogruaro (Venezia) dove si sono registrati allagamenti diffusi e circa 300 interventi dei vigili del fuoco. Continuano precauzionalmente ad essere interrotte le linee ferroviarie tra Vicenza e Schio, Padova, Treviso e si tiene sotto controllo il livello dei fiumi.

Purtroppo le immagini che scorrono sono quelle che si vedono spesso, quando una pioggia prolungata e abbondante è in grado di tenere sotto scacco interi città e territori.

Come a Senigallia, come a Brescia, Prato, Ischia, solo per citarne alcune. E il cambiamento climatico sta moltiplicando la frequenza di queste precipitazioni violente che una volta avremmo definito anomale. 

In Veneto oggi hanno dovuto aprire per la prima volta tutti i sei bacini di laminazione per far defluire l'acqua piovana. È stato decretato lo stato di emergenza, come sempre in questi casi, e si sta lavorando per ristrutturare gli argini di fiumi e torrenti che sono stati completamente sfondati. L'indicazione delle autorità è di spostarsi solo se è necessario e se lo si fa, di farlo lontano dagli argini fluviali che in questo momento rappresentano luoghi molto pericolosi perché insicuri.

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È un film già visto. Ancora una volta le strade sono diventate fiumi, con la terra che non fa che rigurgitare acqua. Le case si inondano e le persone sono costrette a lasciare le abitazioni, gli anziani e i bambini sono in pericolo. E' successo anche stavolta, in Veneto. Mentre il Centro Sud italiano godeva di tenmperature già estive, al Nord est si sono scatenati i temporali con conseguenti allagamenti e inondazioni.

«Un'alluvione così a metà maggio non ce l'aspettavamo», ha detto Zaia che ha inquadrato il fenomeno come «eccezionale per la stagionalità e per le sue caratteristiche: acquazzoni intensi in pochissimo tempo, che non permettono uno sgombero dell'acqua superficiale di andarsene con velocità». «Siamo in oggettiva difficoltà. Si è di fronte ad un fatto inusuale, non programmato», ha detto. Per Zaia tra le cause del disastro vi è anche l'azione sugli argini di nutrie e tassi: «Lo sfondamento a Castelnuovo e a isola Vicentina è la dimostrazione. Senza voler male a questi animali, noi dobbiamo salvaguardare la vita dei cittadini. Non possiamo permettere che questo continui e sicuramente un rimedio va trovato. 

Vicenza, pioggia violenta e rara: fenomeno che succede ogni 300 anni

Tra le aree più colpite c'è Vicenza dove sono caduti 230 mm di pioggia in sei ore a Velo d'Astico: un fenomeno che si presenta in media una volta ogni 300 anni. «Potrebbe ricapitare perfino il prossimo anno, anche se la probabilità è bassa. Il cambiamento climatico lo renderà un evento purtroppo sempre più frequente. Anche i 70 mm caduti in 30 minuti in altre zone del Veneto, è roba che capita in media ogni 200 anni», scandisce il professore Marco Marani del dipartimento Icea dell’Università di Padova e direttore del Centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici con sede a Rovigo. 

Nel veronese sono ancora in atto gli interventi legati al maltempo che ha colpito la provincia scaligera nelle ultime 24 ore. Da questa mattina sono stati effettuati 40 intervento legati a prosciugamento e messa in sicurezza di edifici invasi dall'acqua. Dalle ore 19.00 le forti piogge hanno interessato anche la zona ovest della provincia e in particolare Valeggio sul Mincio dove sono intervenute due squadre dei pompieri per soccorrere gli automobilisti rimasti bloccati sulla SR 249 per uno smottamento, e verificare degli edifici invasi dall'acqua. 

A Schio l'acqua è risalita da sotto terra allagando case, scantinati e garage. Stazione ferroviaria di Vicenza deserta per l’interruzione precauzionale delle linee verso Padova, Treviso e Schio a causa del livello dei fiumi Bacchiglione, Retrone e Astico. Anche il fiume Brenta, che attraversa Bassano del Grappa (Vicenza), si è alzato nel corso della notte ma restando entro gli argini.

A Padova sono stati eseguiti oltre cento interventi dei vigili del fuoco e a Monselice, dive si è verificata una frana, è stato deciso di chiudere le scuole. Allagamenti si sono registrati anche ad Abano Terme. Il fiume Bacchiglione ha superato la quota dei 6 metri a Vicenza e tutta le rete che dovrebbe aiutare il delflusso dell'acqua è in difficoltà. 

A Jesolo c'è stato un potente nubifragio. I locali interrati e seminterrati sono andati sott'acqua. A Mira c'è stato il cedimento di una scarpata. 

Anche in Friuli ci sono danni e disagi: nella provincia di Udine ci sono una ventina di case allagate e nei casi peggiori l'acqua ha raggiunto i 40 centimetri. 

A Pordenone è stata sospesa e rinviata la tappa della Coppa del Mondo di Paraciclismo di Maniago. La competizione che assegna anche gli ultimi posti per le Paralimpiadi di Parigi di fine agosto, si svolgerà fino a domenica. Domani saranno concentrate tutte le prove a cronometro (con ampliamento dell'orario originario, per recuperare le competizioni odierne), mentre nel fine settimana sono in programma le prove in linea. Alla tappa italiana della Coppa del Mondo partecipano oltre 700 atleti di 40 diverse federazioni.

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