Italo Ormanni, addio al pm gentiluomo: indagò sui misteri d’Italia

Il magistrato aveva 88 anni: si occupò anche dei delitti Cesaroni e Marta Russo

Italo Ormanni, addio al pm gentiluomo: indagò sui misteri d’Italia
di Valeria Di Corrado
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Aprile 2024, 00:39

Questa volta purtroppo è vero. Il magistrato Italo Ormanni è morto ieri a 88 anni a Roma, nella clinica Quisisana, in cui era ricoverato da lunedì e dove era stato sottoposto a un’angioplastica. Il 3 dicembre del 2022, per errore, venne annunciato il suo decesso. Il figlio Roberto ironizzò sul grande corto circuito informativo, scrivendo un articolo dal titolo: “Il morto sta bene in salute”. Lo stesso sarcasmo che caratterizzava il padre, il quale amava raccontare aneddoti divertenti su ciò che gli capitava durante il lavoro, per smorzare a volte il “peso” del suo ruolo: sembravano barzellette, invece era vita vera. Poi, durante gli interrogatori, tornava a rivestire i panni del grande pm.

Il giudice che indagò sul caso Orlandi e sul delitto Cesaroni

UNA LUNGA CARRIERA
La carriera di Ormanni, in magistratura dal 1961 al 2010, è corsa parallela con quella del Paese, visto che è stato impegnato su alcuni dei casi giudiziari più importanti degli ultimi decenni per poi trovare nuova popolarità nella trasmissione tv “Forum”.

Napoletano di nascita, nella sua città fu sostituto procuratore e seguì inchieste sulla camorra che portarono agli arresti di boss come Raffaele Cutolo, Michele Zaza, Lorenzo Nuvoletta. Nel 1982 venne applicato alla Corte di Cassazione. Divenne consulente della Presidenza del Consiglio del governo Giovanni Spadolini per i problemi attinenti alla criminalità organizzata e consulente della Commissione parlamentare Antimafia insieme con Giovanni Falcone dal 1984 al 1990. Nel 1989 venne invitato negli Stati Uniti per una serie di incontri con la Dea, l’Fbi e funzionari del Dipartimento della giustizia. Nel 1994 il suo arrivo a Roma, dove ricoprì il ruolo di procuratore aggiunto fino al 2008. Nella Capitale Ormanni si occupò di alcuni dei più celebri casi di cronaca del secolo scorso: dal rapimento di Emanuela Orlandi, al delitto di via Poma in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni; entrambi casi ancora irrisolti. Condusse le indagini che portano all’individuazione degli autori dell’omicidio della studentessa dell’Università “La Sapienza” Marta Russo, del responsabile che violentò e poi massacrò la signora Giovanna Reggiani alla stazione Tor di Quinto di Roma, degli assassini di Maria Grazia Cutuli in Afghanistan, dell’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre; passando per le inchieste sull’esecuzione del professore Massimo D’Antona e le Nuove Brigate Rosse, e sui componenti della banda di sequestratori dei due Van Gogh e del Cezanne custoditi nella Galleria nazionale di arte moderna. Per l’elevato numero di opere rubate e restituite al patrimonio dello Stato venne insignito di medaglia d'argento dal Presidente della Repubblica.

 

Da capo dipartimento del ministero della Giustizia si occupò dell’estradizione dal Brasile del terrorista latitante Cesare Battisti. Autore di diverse pubblicazioni di criminologia, Ormanni è stato Docente a contratto presso l’Università di Napoli nella Scuola di specializzazione in medicina legale e Presidente di sezione della Commissione tributaria provinciale di Napoli.

LA PARENTESI TV
Nel 2011 indossò di nuovo la toga per partecipare nella veste di giudice-arbitro alla celebre trasmissione televisiva “Forum”, di cui fece parte fino al maggio del 2013. «È più facile dare un bacio che dimenticarlo», disse a conclusione di una delle controversie che era stato chiamato a dirimere. Tra le sue passioni, oltre al diritto, c’era anche l’arte, il teatro e la buona musica. I suoi funerali si terranno a Roma nel primo pomeriggio di lunedì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA