Giovanni Maranghi, la mostra a Palazzo Vecchio: 22 opere tutte raffiguranti donne

Questa volta l’artista si cimenta con figure realmente esistite, che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia fiorentina

Giovanni Maranghi, la mostra a Palazzo Vecchio: 22 opere tutte raffiguranti donne
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Sarà una mostra tutta al femminile quella che sarà inaugurata domani, sabato 15 Ottobre nella Sala d’Arme in Palazzo Vecchio. Giovanni Maranghi, pittore fiorentino molto apprezzato in tutto il continente europeo, presenta 22 opere tutte raffiguranti donne, dall’emblematico titolo Il Rosa Fiorentino, curata dal critico d’arte Luca Beatrice. 

In questa mostra l’artista reinterpreta alcune grandi icone femminili: da Plautilla Nelli a Margherita Hack, da Caterina de' Medici alla Venere del Botticelli.

Maranghi le fa sue; fa sue le loro storie e il loro sentire. In esposizione non troveremo ritratti eseguiti in senso canonico, ma opere che attraverso studiati elementi, rimandano alla storia e alla natura del soggetto. A tutte le protagoniste sono dedicate almeno due interpretazioni, come nel caso di Anna Maria Luisa de’ Medici, che viene ritratta in doppia veste: in una composta e nobiliare, nell’altra ammiccante e borghese. Oriana Fallaci viene ritratta in un’opera dove un rosso cremisi ha la predominanza, quasi un segnale di emergenza e nella seconda interpretazione compare la scritta “GO”, un esplicito invito e uno stimolo a migliorare il nostro quotidiano.

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Il progetto

Attraverso questa immedesimazione e questa indagine approfondita Maranghi riesce a trasportare in ventidue opere le donne di Firenze. Il progetto, di respiro internazionale, è promosso dal C.R.A. “Centro Raccolta Arte” e vanta la collaborazione di due gallerie, l’italiana Casa d’Arte San Lorenzo e la tedesca Kunstgalerie Bech. “ E al tempo stesso un piacere ed un grande onore ospitare a Palazzo Vecchio questa mostra - spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella - l’opera del maestro Maranghi è molto conosciuta ed apprezzata e la scelta di dedicarla completamente alla donna in questo momento è molto significativa”.

Tecnicamente la pittura di Maranghi è connotata da una propensione a mescolare diversi elementi, da una straordinaria peculiarità e da una forte curiosità verso materiali e competenze che non sono propriamente tradizionali. Ad eccezione dell’encausto, molti sono i materiali industriali utilizzati per ottenere una differente resa tattile e luministica. Usa fibre sintetiche come la resina, il plexiglass, il PVC, il Kristal ma troviamo anche un uso di collage e stampe serigrafiche che conferiscono ai suoi dipinti un complesso dinamismo.

La donna, da sempre protagonista all’interno della sua ricerca pittorica, viene qui idealizzata da Maranghi e resa in maniera eterea attraverso tratti essenziali ed elementari. Questa volta l’artista si cimenta con figure realmente esistite, che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia fiorentina, esaltando la donna come archetipo; il tempo passa, le situazioni cambiano, ma la bellezza e la sensualità dell’essere femminile rimangono in eterno. L’inaugurazione si terrà domani alle ore 15 e sarà possibile visitarla, tutti i giorni dalle 10 alle 18, fino a domenica 13 novembre.

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