Oggi ricorre il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. A parlare è papa Francesco. «Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro. L'anniversario dell'Olocausto, l'indicibile crudeltà che l'umanità scoprì 75 anni fa, sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve, per non diventare indifferenti. #GiornatadellaMemoria». Così Papa Francesco in un tweet lanciato dal suo account Pontifex nel giorno 'Giorno della Memoria' a 75 anni dalla liberazione del campo di Auschwitz.
«In Italia, sotto il regime fascista, la persecuzione di cittadini italiani ebrei non fu, come a qualcuno ancora piace pensare, all'acqua di rose. Fu feroce e spietata». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nel «Giorno della memoria» spiegando che tra «il carnefice e la vittima non può esserci mai una memoria condivisa» e che se «il perdono esiste e concerne la singola persona offesa, non può essere inteso come un colpo di spugna sul passato». E ancora. «Per fare davvero i conti con la Shoah non dobbiamo rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perchè il virus della discriminazione, dell'odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell'uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano». Lo ha detto il presidente Mattarella nel «Giorno della memoria».
#GiornodellaMemoria, #Mattarella: Per fare davvero i conti con la #Shoah, allora, non dobbiamo rivolgere lo sguardo soltanto al passato pic.twitter.com/QOe6bBGp7s
— Quirinale (@Quirinale) January 27, 2020
«Il 27 gennaio viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e con essa il Giorno della Memoria, che quest'anno giunge al suo ventesimo anno. Sembra lontano il 1945, l'anno della disfatta dei nazisti. Tuttavia il ricordo di determinati fatti storici è fondamentale perché niente del genere accada più. Ricordare e condividere resta sempre il miglior antidoto alla recrudescenza dell'antisemitismo e, più in generale, alla barbarie della discriminazione». Lo scrive il premier Conte in un messaggio in occasione della giornata della Memoria.
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«In un momento storico in cui la voce dei sopravvissuti sembra che si vada inevitabilmente affievolendo - scrive ancora il presidente del Consiglio - il nostro vivo ricordo va a Piero Terracina e Shalom Tesciuba, che ci hanno recentemente lasciato.