Francesca Romeo, la dottoressa uccisa in un agguato: si scava nella sua vita privata. Chi la voleva morta? Sentito il marito

È giallo sul movente dell'omicidio che, secondo chi indaga, non sarebbe riconducibile a dinamiche di ndrangheta, anche se le modalità potrebbero lasciare dubbi su questo

Francesca Romeo, la dottoressa uccisa in un agguato: si scava nella sua vita privata. Chi la voleva morta? Sentito il marito
di Bruno Palermo
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Domenica 19 Novembre 2023, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 07:55

E' ancora avvolto nel mistero l'agguato che ieri mattina è costato la vita a Francesca Romeo, medico di 67 anni, in servizio alla guardia medica di Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino. La donna è stata uccisa a colpi di arma da fuoco mentre stava tornando a casa dopo aver finito il turno di guardia medica notturna nel piccolo centro aspromontano. La donna era seduta sul sedile del passeggero nella Peugeot che guidava il marito, Antonio Napoli, 66 anni, anch'egli medico in servizio presso il centro di salute mentale di Palmi, che è rimasto ferito ad un braccio. L'uomo è stato medicato in ospedale e dimesso, dopodiché è stato ascoltato dagli inquirenti.
È giallo sul movente dell'omicidio che, secondo chi indaga, non sarebbe riconducibile a dinamiche di ndrangheta, anche se le modalità potrebbero lasciare dubbi su questo. Anche in virtù di questa ragione al momento le indagini sono state affidate agli uomini del Commissariato di Taurianova, intervenuti immediatamente sul posto, affiancati dagli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, ma non è stata coinvolta la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Le indagini, infatti, sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi.

L'agguato 


L'agguato è avvenuto intorno alle 8 di ieri mattina in una stradina impervia di montagna che collega Santa Cristina d'Aspromonte a Taurianova. La donna aveva finito il turno di lavoro come guardia medica notturna e stava facendo rientro a casa col marito a bordo di una Peugeot grigia, quando all'altezza di una curva a gomito i due sono stati raggiunti da colpi d'arma da fuoco. Un colpo d'arma da fuoco ha perforato il parabrezza raggiungendo Francesca Romeo, mentre un altro colpo ha perforato il finestrino dal lato passeggero.
Francesca Romeo era originaria di Seminara, dove risiedeva con il marito, che invece è originario di Locri, Secondo gli investigatori, che stanno cercando di capire il contesto in cui è maturato il delitto, l'obiettivo dell'agguato era senza dubbio la dottoressa Romeo.

Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, infatti, alla luce dei rilievi svolti, la distanza da cui è stato aperto il fuoco contro l'automobile e l'arma usata, un fucile, «non consentiva errori». La Polizia Scientifica, che ha eseguito i rilievi, sta cercando di capire se per l'agguato sia stata una cartuccia a pallini o a palla unica. Sul luogo dell'agguato nella mattinata di ieri sono arrivati anche il procuratore aggiunto di Palmi, Santo Melidona, ed il pm Elio Romano che coordinano l'indagine col procuratore Emanuele Crescenti. Chi conosce i coniugi Romeo-Napoli, che non avevano figli, parla di loro come persone perbene, riservate e nessun legame con ambienti malavitosi. Anche questo farebbe propendere per un agguato «strano» (come lo definiscono gli inquirenti), ovvero attuato con modalità ndranghetistiche, ma con la vittima ed il marito ferito ben lontani da ambienti di criminalità organizzata. Come conferma anche Antonio Brancatisano, amico e collega di Francesca Romeo che proprio ieri mattina doveva darle il cambio al piccolo ambulatorio di Santa Cristina d'Aspromonte: «È un omicidio inspiegabile, non riesco a darmi nessuna spiegazione. Stavo per prendere servizio, di sabato c'è un buco di due ore tra il turno della notte che finisce alle 8 e quello della mattina successiva che parte dalle 10. Quando ho visto l'ambulanza ferma non sapevo cosa fosse successo, mi sono avvicinato per dare una mano e l'ho vista riversa sul sedile, con il volto dilaniato dai proiettili: un'immagine che non potrò mai dimenticare. Ci conoscevamo dai tempi dell'università e Francesca era una delle persone migliori che abbia mai incontrato, così come il marito che era sempre al suo fianco. Mai una parola fuori posto, mai un diverbio con i colleghi o con i pazienti. Era lei che si occupava di tutto, anche di compiti che non le sarebbero toccati, era lei l'anima di questo ambulatorio».  

LE REAZIONI

Sulla vicenda ha parlato anche il sindaco di Seminara, Giovanni Piccolo, centro dove viveva la coppia: «Una vicenda terribile, atroce, e assurda. Non si può perdere la vita dopo aver svolto il proprio turno di lavoro. Gli organi competenti, ai vari livelli, devono affrontare e contrastare con maggiore forza e determinazione ogni forma di violenza che quotidianamente accade, senza limitarsi ad iniziative sterili ed occasionali con poca efficacia». Tra le tante prese di posizione e la condanna di quanto accaduto ci sono anche quelle del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e quella del presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Raggio Calabria, Pasquale Veneziano.

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