Aveva desiderato quel figlio per cinque anni, ma poi quando è arrivato la depressione ha avuto la meglio. A Voghera, in provincia di Pavia, una donna di 45 anni, Elisa Roveda, ha strangolato ieri mattina suo figlio, un bambino di appena un anno. Un raptus durato pochi istanti, quando lei è rimasta sola con il suo bambino. Sul posto sono intervenuti i medici del 118, che però non hanno potuto far altro che constatare il decesso del piccolo. La donna, che lavora come impiegata, è stata trasportata per accertamenti all’ospedale Policlinico San Matteo e ricoverata in Psichiatria. Sulla vicenda indagano i carabinieri e la procura di Pavia. Al momento della tragedia Elisa Roveda era in sola in casa con il figlio da circa un’ora, dopo che il compagno, Maurizio Baiardi, autotrasportatore, era uscito per andare al lavoro. Alle 9 circa è arrivata la nonna del bambino, madre della donna, che ha visto il nipotino inerme e ha subito chiamato il 118. «Che è successo?». Poi le grida, udite anche dai vicini. Per il piccolo, che si chiamava Luca, non c’è stato nulla da fare. Non si muoveva più. All’arrivo dei carabinieri la mamma ha ammesso di aver ucciso il figlio. «Sono stata io». Lo sguardo perso nel vuoto. La donna, sotto choc, è stata sottoposta a fermo nelle ore successive al suo ricovero.
LA RICOSTRUZIONE
«Erano cinque anni che volevano questo figlio».
IL DOLORE
Marco Roveda, il nonno del bimbo ucciso, è convinto che le cose sarebbero potute andare diversamente. «La mia Elisa aveva problemi, suo marito non doveva lasciarla a casa da sola. Non dormiva, non guidava. Magari a volte le dava fastidio il bambino». L’omicidio del piccolo Luca ha sconvolto l’intera comunità di Voghera. «Rimaniamo attoniti di fronte ad un bimbo strappato alla vita da un gesto terribile» ha commentato la sindaca Paola Garlaschelli. «Attendiamo di sapere di più dalle Forze dell’Ordine sulla tragedia che ha sconvolto la nostra città. Per ora - ha scritto ancora Garlaschelli sui social - un pensiero di dolore enorme e di vicinanza alla famiglia». Dal 2002 al 2019, secondo gli ultimi dati Eures disponibili, si contano 473 figlicidi. Più di 27 l’anno in Italia, uno ogni due settimane. Guardando i numeri dal 2010 al 2022 in 268 casi i figli sono stati uccisi dai genitori. Nel 55,6% dei casi si tratta di bambini con meno di 12 anni, nello specifico 106 hanno tra 0 e 5 anni. Nella maggior parte dei casi (172 dal 2010) l’autore dei figlicidi è il padre. Un dato che si capovolge nella fascia 0-5 anni dove sono le madri a risultare le autrici prevalenti. Il movente, in oltre un terzo dei figlicidi, è attribuibile a un disturbo psichico, come la depressione dell’autore del delitto.
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