Denise Pipitone, ecco perché non ha il cognome del papà o della mamma: il motivo (che non tutti conoscono)

Denise Pipitone, ecco perché non ha il cognome del papà o della mamma: il motivo (che non tutti conoscono)
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Domenica 9 Maggio 2021, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 05:54

La scomparsa di Denise Pipitone resta avvolta nel mistero. Uno dei dati poco chiari è però quello sul cognome della bambina. Denise infatti non ha come cognome né quello del padre, Piero Pulizzi, né quello della mamma Piera Maggio. Molti si chiedono il motivo che è stato svelato solo di recente, nelle varie vicende giudiziarie e che per diverso tempo è rimasto privato data la delicatezza del motivo.

Piera Maggio era sposata con Toni Pipitone, il suo primo marito. Nel corso del matrimonio Piera è rimasta incinta di Denise, ma in realtà il padre della bambina era Piero Pulizzi, amante della donna diventato poi suo marito.

I due avevano da tempo una relazione extraconiugale, che è stato uno dei motivi per cui da subito i sospetti della scomparsa della bimba sono ricaduti sull'ex moglie di Pulizzi, da cui l'uomo aveva avuto altre due figlie. Inizialmente la storia era privata, ed ecco il motivo del cognome Pipitone. Quando si è scoperto che la bambina era in relatà biologicamente figlia di Pulizzi Denise era già scomparsa. Così Pipitone si è tirato fuori dalla vicenda, mentre non è stato fatto il cambio di cognome perché la bambina ormai era sparita nel nulla e le ricerche erano cominciate con quel cognome, lo stesso che la bambina avrebbe riconosciuto come il proprio. 

 

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Denise, attesi riscontri su nuovi elementi - L'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, intervenendo a Italia Sì, condotto da Marco Liorni su Rai1, ha spiegato che sono emerse nuove intercettazioni che potrebbero rivelarsi utili nella risoluzione del caso di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004: «Stiamo lavorando su nuove intercettazioni che riteniamo estremamente importanti, mai entrate nel precedente dibattimento». «Quello che stanno facendo i nostri consulenti è un lavoro complementare a quello che la Procura sta svolgendo nella segretezza dell'inchiesta», ha aggiunto. Rispetto alle indagini già svolte, «le piste sono state battute tutte fin dall'inizio, ma ci sono tanti punti ancora opachi, come la bambina avvistata a Milano il 18 ottobre 2004», la piccola che la nomade chiamava Danàs. Sono «davvero milioni gli italiani che stanno cercando di identificare e trovare almeno la nomade - ha sottolineato Frazzitta -. Ringrazio tutti anche a nome di Piera Maggio». L'avvocato ha poi commentato quanto dichiarato da Anna Corona a Quarto Grado, su Rete4: «Processo mediatico nei suoi confronti? Non mi risulta che sia in corso un processo. I giornalisti possono svolgere liberamente il loro lavoro approfondendo un caso irrisolto e sollecitando la Procura a riaprire le indagini». Prima della fine dell'intervista, il legale di Piera Maggio ha sottolineato che gli accertamenti svolti a casa di Anna Corona nei giorni scorsi «non avrebbero dovuto avere un'eco mediatica, per rispetto nei confronti della famiglia di Denise Pipitone ma anche per la delicatezza delle indagini». Venendo infine alla scelta di Tony Di Piazza, imprenditore italo-americano, che ha offerto la somma di 50.000 euro a chiunque darà informazioni utili alla risoluzione del caso, Frazzitta ha ricordato: «Di Piazza si è già interessato di altri casi in America, dove si è mobilitato anche per salvare un ragazzo dalla sedia elettrica. Dobbiamo riportare Denise a casa» ha concluso.

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