​Messina Denaro, la mamma di Denise Pipitone: «Spero in un ultimo gesto di redenzione del boss»

Piera Maggio: «Un bimba di neppure 4 anni rapita è un fatto anomalo per il nostro territorio. Impossibile per l'uomo che controllava il territorio non scoprire cosa fosse accaduto»

Messina Denaro, la mamma di Denise Pipitone: «Spero in un gesto di redenzione del boss»
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:53

Piera Maggio spera in un miracolo. Ora che Matteo Messina Denaro è stato arrestato, la mamma di Denise Pipitone, scomparsa da 18 anni, lancia un appello per scoprire la verità. Adesso che l'ex primula rossa, capo indiscusso di Cosa Nostra nel Trapanese, è stato arrestato, spera che riveli cosa è accaduto alla sua Denise, scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. «Sono certa che abbia saputo cosa è successo 18 anni fa, non perché sia stato coinvolto nel rapimento, ma perché nel nostro territorio non si muoveva una foglia senza che lui sapesse», dice.

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L'appello della mamma: «Impossibile non sappia cosa è successo»

Per la mamma di Denise Pipitone l'ormai ex latitante potrebbe essere a conoscenza di particolari utili a segnare finalmente una svolta nelle indagini.

E ad arrivare a una giustizia attesa ormai da troppo tempo. «Un bimba di neppure 4 anni rapita è un fatto anomalo per il nostro territorio - ragiona mamma Piera -. Per mesi la provincia è rimasta sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell'ordine che deve aver dato non poco fastidio ai suoi uomini e a lui stesso. Impossibile per l'uomo che controllava il territorio non scoprire cosa fosse accaduto. So che chiedo un miracolo ma voglio provarci».

 

Ecco perché Piera Maggio e Pietro Pulizzi, papà di Denise, hanno lanciato un appello ai magistrati. «Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso chiedetegli dove è nostra figlia. Se rispondesse a questa domanda potremmo finalmente arrivare alla verità». Cosa le fa pensare che Matteo Messina Denaro sia disposto a parlare? «È difficile, ma sappiamo che è una persona molto malata potrebbe farlo come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell'acido. So che non avrò mai la possibilità di incontrarlo, ma gli chiedo di aiutarci a capire dove è Denise, a trovarla».

Il legale: «Il boss può sapere qualcosa»

«Noi ci auguriamo che Matteo Messina Denaro possa dire qualcosa sulla scomparsa di Denise Pipitone, anche se nominando come difensore la nipote ha dato un segnale preciso, che forse ancora non è stato colto, e si tratta di un segnale di chiusura. Tuttavia quando un padrino di questo livello viene arrestato si scompagina il sistema della criminalità organizzata e potrebbero esserci a breve altri arresti, qualche retata, con la conseguenza che qualcuno possa decidere di pentirsi e parlare». Lo ha detto l'avvocato Giacomo Frazzitta - legale di parte civile per Piera Maggio,  intervenendo nel programma di Rai2 «Ore14. «Quando in un territorio accade qualcosa che suscita grande clamore e non è stata Cosa Nostra - prosegue Frazzitta -, i mafiosi cercano subito di informarsi. Come nel caso della scomparsa di Stefano e Antonio Maiorana, anche se in quel caso ai mafiosi furono dette delle bugie».

Il legale poi puntualizza: «Non pensiamo che Messina Denaro possa essere stato coinvolto nella scomparsa di Denise, ma se per 30 anni ha comandato la mafia nel Trapanese, allora potrebbe essere a conoscenza di qualcosa. La speranza è che, eventualmente, decida di riparare in parte ai reati che ha commesso aiutando la giustizia a fare luce sul caso. Sarebbe bello, ma è un messaggio messo in una bottiglia e lanciato nell'oceano». Subito dopo la cattura del superlatitante, Piera Maggio e il marito Piero Pulizzi su Facebook hanno scritto: «Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise». 

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