Denise Pipitone, parla Denisa la ragazza sottoposta a test del Dna. «Ecco come sono arrivati a me»

"Ho chiamato subito i miei genitori e ne abbiamo parlato. Non ho esitato a fare il test", dice al Messaggero

Denise Pipitone, parla Denisa: la ragazza a cui hanno fatto test del Dna. «Ecco come sono arrivati a me»
di Flaminia Savelli
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Sabato 4 Marzo 2023, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 10:39

«Non sono io la Denise che cercano». Sono le due del pomeriggio quando da una delle palazzine di Val Melania, periferia nord est della Capitale, esce Denisa Beganovic. È lei la ragazza su cui i militari hanno eseguito nei giorni scorsi il test del Dna. La pista per trovare Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1° settembre nel 2004 a Mazara del Vallo, sono arrivate anche nella periferia est della Capitale.

Denise Pipitone, chi è Denisa, la rom a cui è stato prelevato il Dna: ha la stessa data di nascita e vive nella periferia nord di Roma

Denisa Beganovic e il test del Dna

«Sono bosniaca, so chi sono mio padre e mia madre.

Ora parlano di questa storia che dovrei essere un’altra, ma è solo una storia» dice. La pista che si è freddata con i risultati del test genetico ufficilizzati nel pomeriggio di oggi, si era aperta nei giorni scorsi. Come racconta la stessa Denisa: «Sono andata a rinnovare la carte di identità, il giorno dopo sono arrivati i carabinieri a casa e mi hanno chiesto di eseguire il test per questa bambina che è scomparsa. Ma io so chi è la mia famiglia. Ho chiamato i miei genitori e ne abbiamo parlato. Abbiamo capito subito che non potevo essere io Denise, ma non ho esitato per il test. Adesso - dice Denisa - spero che le ricerche proseguano e che la ragazza venga trovata».

 

Ecco come gli investigatori sono arrivati a lei

A indirizzare gli investigatori verso la ragazza di origini bosniache e da tempo residente a Roma, una serie di elementi tra cui il nome della giovane bosniaca. Quindi l’età anagrafica, molto vicina a quella della bimba scomparsa. Ma anche una notevole somiglianza fisica. Dal colore al taglio degli occhi e la forma del viso. Ecco percé i carabinieri della stazione di Talenti hanno avviato indagini più approfondite.

La famiglia

Dopo anni di segnalazioni e false piste, la famiglia della piccola scomparsa non si è sbilanciata fin dai primi momenti:  "Siamo stati informati ieri sera per mezzo dei vari messaggi che ci sono pervenuti. Non eravamo a conoscenza di nulla. Rimaniamo in attesa di eventuali notizie concrete, sempre con i piedi a terra. Non possiamo permetterci illusioni dolorose", hanno scritto sul loro profilo social Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise. Lo scorso anno le ricerche della figlia, all'epoca della scomparsa non aveva ancora quattro anni, sono arrivate in Russia.  Una giovane era apparsa in tv lanciando un appello e raccontando di essere stata trovata in un campo in Russia nel 2005 e che stava appunto, cercando la sua famiglia. Una telespettatrice italiana aveva notato la somiglianza con Denise e la mamma Piera e a contattare la trasmissione Chi l'ha visto. Con il test del Dna, era stata chiusa pure la pista russa. 

La storia

L'allarme per la scomparsa di Denise era stato lanciato il 1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo. La piccola, non aveva compiuto quattro anni e stava giocando con i cuginetti in strada, a pochi metri dalla casa della zia materna e quella della nonna che stava preparando il per pranzo. Mancano 15 minuti alle 12: è l'ultima volta che qualcuno la vede. Iniziano le ricerche e dopo un mese di segnalazioni, una guardia giurata è certa di averla trovata a Milano. Un gruppo di nomadi con dei bambini, una dei quali somiglia in modo impressionante a Denise. La Tv trasmette il video delle telecamere di videosorveglianza che mostrano una bimba dell'età della piccola Pipitone che chiede a un'adulta, presumibilmente, la madre: "Dove mi porti?". La donna la chiama la ‘Danas', uno storpiamento di Denise, forse. Mamma Piera sembra riconoscere sua figlia, è ancora sotto choc, ma mentre gli investigatori passano al setaccio la zona per cercarli, i nomadi sono spariti e non verranno più rintracciati. Intanto parte l'indagine della procura. Nel mirino degli investigatori finisce tutta la famiglia Pipitone. Nella maxi inchiesta verranno alla luce intrighi e faide familiari. Fino all'accusa per rampimento a carico di Jessica Pulizzi (figlia del padre naturale della piccola), assolta in via definitiva nel 2017.

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