Dagli archivi (ora desecretati) della Commissione parlamentare antimafia emerge la voce di Paolo Borsellino. «In questi video vediamo un Paolo Borsellino arrabbiato, non ce la fa a portare avanti il lavoro, è troppo e il magistrato non riesce a gestire un numero di procedimenti troppo elevato. Quanto sarebbe necessario che la magistratura avesse la possibilità di curare la qualità, se vogliamo affrontare la mafia e la corruzione bisogna dedicarsi a tempo pieno e non si può rimanere sommersi. Il ministro della giustizia sicuramente provvederà con una serie di provvedimenti». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho alla conferenza stampa sulla desecretazione degli atti della Commissione antimafia dopo la proiezione di alcuni video del magistrato Borsellino in audizione in antimafia.
«Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?». A domandarlo è Paolo Borsellino davanti alla Commissione antimafia di allora, in un breve video proiettato oggi in Senato. Il magistrato lamenta di avere la scorta solo la mattina, per mancanza di autisti giudiziari; lamenta anche la mancanza di segretari e dattilografi «ne abbiamo bisogno per tutto l'arco della giornata», spiega.
Il premier Conte. «Oggi la Commissione Antimafia ha desecretato tutti gli atti dei suoi lavori fino al 2001, offrendo così un patrimonio prezioso all'intera collettività. Grazie a questa scelta di trasparenza, oggi possiamo riascoltare le parole amare del giudice Paolo Borsellino e la sua denuncia in anni cruciali per la lotta alla mafia. Le sue parole potranno risuonare nelle coscienze di tutti noi». Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte: è «un bel segnale affinché nessuno sia lasciato solo nella lotta contro la mafia».
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