Vocali Whatsapp, l'esperta di galateo Laura Pranzetti Lombardini: «Basta sproloqui, mandate la risposta scritta»

Ecco quali sono i (pochi) casi in cui siete giustificati a mandarlo

Vocali Whatsapp, l'esperta di galateo Laura Pranzetti Lombardini: «Basta sproloqui, mandate la risposta scritta»
di Laura Pranzetti Lombardini
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 00:08

Le buone maniere non contemplano i messaggi vocali. Il loro arrivo può essere considerato una iattura perché, nel momento che lasciate una nota audio, obbligate il destinatario ad ascoltarvi e lo tenete in ostaggio. Ma chi riceve e ascolta, spesso subisce. Raramente i vocali rispettano la sintesi, qualità rara anche nei dialoghi. Inoltre l’apertura del messaggio presuppone un allontanamento da altre persone perché le orecchie circostanti possono non essere “abilitate” all’ascolto. Sovente il vocale oscilla tra pause, incisi, riflessioni personali e, talvolta, anche tra un caffè al bar o un pagamento alla cassa del supermercato. Avete notato che spesso la nota audio spesso salta la consecutio temporum? No, i congiuntivi sbagliati, no! Banditi i vocali nelle chat di gruppo perché fanno scattare ingestibili reazioni a catena.

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Vocale Whatsapp, i (pochi) casi in cui siete giustificati a mandarlo

Pochi casi giustificano un messaggio vocale: se vi sta andando a fuoco la casa; se volete lasciare un segno del vostro timbro di voce in una situazione affettuosa o nella sua proiezione; se state guidando e non avete il viva voce; se avete perso gli occhiali da vicino e siete consapevoli che il T9 è un traditore. In ogni caso, gli audio non dovrebbero durare più di 20 secondi perché, dopo i primi secondi, cala l’attenzione del ricevente. Tutto il resto è noia (cit. Califano) e mancanza di rispetto. Come arginare lo sciame sonoro senza scadere nella poca educazione? A messaggio vocale rispondete con uno scritto. Se alla terza volta non capiscono, siete autorizzati a digitare: «Ti spiace non lasciare il vocale, per favore?». Oppure potete non aprirli (ricordate che appare la lunghezza in secondi e persino minuti) e suggerire: «Scrivi, per favore». E se ancora non capiscono, lo stile implica chiarezza: «Non amo i vocali». 
 

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