Attesa la partecipazione, nella giornata di apertura, del ministro di Giustizia Alfonso Bonafede e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. La sessione ulteriore è dedicata alla difesa degli avvocati “in pericolo” che nel mondo sono sottoposti a persecuzione o condanna e rischiano la vita per la tutela dei diritti e delle libertà. Il simbolo di questa lotta è la iraniana Nasrin Sotoudeh, condannata a 33 anni di carcere e 148 colpi di frusta per il suo costante impegno nella difesa di oppositori politici, giornalisti, donne vittime di violenza domestica e minori.
La dedica non è un atto formale ma, sottolineano gli organizzatori, un impegno a vigilare sulla violazione dei diritti della difesa, sollecitando le istituzioni a intervenire per porre fine a repressioni e persecuzioni contro chi si batte per difendere i più deboli. Quella per Nasrin Sotoudeh è una battaglia universale anche nel ricordo, solo per citare due straordinari esempi di estremo sacrificio, dell’avvocato Fulvio Croce o dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Purtroppo i fatti di cronaca, ancora oggi, indicano che esercitare la professione legale può essere pericoloso anche a “casa nostra”.
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