Autocertificazione, se è falsa si rischia l'arresto (e multe fino a mille euro)

Autocertificazione, se è falsa si rischia l'arresto (e multe fino a mille euro)
di Stefania Piras
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Novembre 2020, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 10:41

Autocertificazione? È importante portarla con sé tanto quanto la mascherina. Si rischiano fino a 6 anni di reclusione per uno spostamento senza valida motivazione. Andare a trovare un amico e mentire sulla ragione dello spostamento è considerato reato: è una falsa attestazione a pubblico ufficiale. Il punto è che si deve sempre essere in grado di motivare perché ci si sta spostando. La maggior parte delle multe sono amministrative e vanno da 400 a 1000 euro, dimunuite di un terzo se si paga entro 5 giorni, e quindi 280 euro. La multa può scattare per gli spostamenti non giustificati o senza mascherina, per chi viola il coprifuoco, il divieto di assembramento o di distanziamento sociale. 

I risvolti penali

L'autocertificazione va compilata ai sensi dell'art. 495 del codice penale. Può richiederla, e visionarla un pubblico ufficiale: in caso di falsità il reato è "dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale". Se da un controllo dovesse emergere  che nell'autocertificazione ci sono dichiarazioni non corrispondenti al vero scatta la denuncia per falsa attestazione a un pubblico ufficiale, reato punito con la reclusione da uno a sei anni. 

Se invece si è sottoposti a quarantena (se si è positivi) e si va in giro scatta il reato di epidemia colposa, punito da sei mesi a tre anni.

Chi non rispetta la quarantena rischia la reclusione da 3 a 18 mesi, un'ammenda da 500 a 5.000 euro. La violazione dell'isolamento fiduciario, in caso di attesa del tampone o di contatto ritenuto a rischio anche tramite l'alert dell'App Immuni, rientra invece nelle sanzioni amministrative e non penali.

Le regole per spostarsi sono diverse a seconda che ci si trovi in una regione rossa, arancione o gialla. 

Sono zone rosse la Provincia autonoma di Bolzano zona rossa, Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta. Sono regioni arancioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria, Puglia e Sicilia

Su tutto il territorio nazionale è vietato spostarsi dalle ore 22 alle 5 del mattino (coprifuoco). In questa fascia oraria, dunque, chi si sposta per ragioni di lavoro, necessità o salute ha l'obbligo di esibire l'autocertificazione. Uscire di casa senza autocertificazione o con un'autocertificazione taroccata corrisponde a una multa che va da 400 a 1.000 euro, e l'arresto fino a 6 anni.

Qui domande frequenti e risposte formulate sul sito del governo. 

Regioni rosse

Informazioni pratiche per chi vive e lavora nella Provincia autonoma di Bolzano zona rossa, in Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta. Non si può entrare o uscire da una Regione classificata come rossa. Stessa regola all'interno dei comuni dentro la regione rossa se non per motivi di necessità, salute e urgenza. Non si possono incontrare parenti o amici non conviventi sia all'aperto che al chiuso. Si può far visita ai figli, in caso di genitori separati o divorziati, si possono portare i figli dai nonni o andare a trovare parenti disabili o non autosufficenti. Ci si può spostare se si fa didattica in presenza o accompagnare i bimbi a scuola. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il transito nei comuni è consentito se bisogna raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti (esempio: il professore che lavora nella rossa Lombardia e deve tornare a casa in Emilia Romagna che è territorio giallo). Sono sospese anche le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all'aperto. Sono invece consentite svolgere, in forma individuale, attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina. Si può fare attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale. Anche le scuole sono aperte ma solo per la frequenza degli asili nido, scuola dell'infanzia, scuola elementare e prima media. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.  Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie, parrucchieri, barbieri ed estetiste. Aperti anche esercizi di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, attività delle lavanderie industriali, lavanderie e tintorie, servizi di pompe funebri e attività connesse. 

Regioni arancioni

Informazioni pratiche per chi vive in Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria, Puglia e Sicilia.  Qui i ristoranti e bar restano chiusi per tutta la giornata mentre i negozi restano aperti. La didattica a distanza è prevista solo alle superiori. È vietato entrare o uscire dalla Regione. La circolazione all'interno di un Comune è permessa ma non si può lasciare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. Si può andare in un altro territorio, esibendo l'autocertificazione, per motivi di lavoro, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune.

Regioni gialle

Informazioni pratiche per tutte le altre regioni che non sono classificate rosse o arancioni:  dalla Campania al Lazio, l’Emilia Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. I  ristoranti e i bar sono aperti fino alle 18, i negozi restano aperti fino a orario di chiusura. I centri commerciali sono chiusi nei weekend. È possibile spostarsi all'interno della Regione e da una Regione gialla all'altra. L'autocertificazione va esibita soltanto se ci si sposta tra le ore 22 e le ore 5. Ci si può spostare in un altro comune della stessa regione. 

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