Agrigento, duplice femminicidio: prima violentate, poi uccise. Il killer ripreso in un video

Sfonda la porta e prova a stuprarla. Riesce a spogliarla, lei cerca di resistere con tutte le forze che ha. Lui la colpisce con una stufa elettrica, scagliandole addosso anche un vecchio televisore da 50 pollici.

Agrigento, duplice femminicidio: prima violentate, poi uccise. Il killer ripreso in un video
di Riccardo Lo Verso
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Domenica 7 Gennaio 2024, 08:15

È notte. In una strada di Naro c'è un uomo con i pantaloni slacciati. Accende la torcia del cellulare per vedere bruciare, attraverso le persiane, il corpo della donna che ha appena ucciso all'interno di una casa a pianterreno. L'ha messa su una poltrona e ha appiccato il fuoco. La scena viene immortalata da una telecamera. Il 24enne romeno Omar Edgar Nedelkov è l'assassino delle due connazionali, uccise nella notte fra il 4 e il 5 gennaio nel paese in provincia di Agrigento. In Procura non hanno dubbi ed è stato fermato. Nella vita fa il bracciante agricolo, ma nella sua fedina penale ci sono precedenti per furto, violenze e incendio doloso.

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LA RICOSTRUZIONE

I carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, hanno ricostruito la notte dell'orrore che inizia a casa di Delia Zarniscu, 58 anni. A cena ci sono il giovane, un amico e la donna che dopo la morte del marito vive di lavoretti ed espedienti. Mangiano e bevono parecchio. La conversazione cade sull'amica di Delia, Maria Rus che di anni ne ha 58. È separata e sola in un'abitazione sempre nel rione Sant'Erasmo. Il 24enne vuole avere un rapporto sessuale con Delia, che lo respinge e poi lo caccia di casa. Stessa sorte tocca all'amico. Intorno alle tre del mattino le telecamere li inquadrano mentre vagano per le strade del paese.

L'AGGRESSIONE

I due amici si separano, il solo Nedelkov entra nell'abitazione di Maria.
I pantaloni slacciati dimostrerebbero che ha tentato di abusare della donna. Poi torna a casa di Delia Zarniscu. Sfonda la porta e prova a stuprarla. Riesce a spogliarla, lei cerca di resistere con tutte le forze che ha. Lui la colpisce con una stufa elettrica, scagliandole addosso anche un vecchio televisore da 50 pollici. C'è sangue ovunque e l'impronta di un piede nudo davanti alla porta. Probabilmente la donna ha tentato di scappare. Il cadavere viene ritrovato sul divano, il volto sfigurato. Nedelkov usa il cellulare della vittima per chiamare l'amico che lo raggiunge. Al suo arrivo si trova davanti la macabra scena, non intende diventare suo complice e viene colpito al volto. Riesce a scappare e a dare l'allarme. Anche il fermato chiama il 112. Dice genericamente che c'è stata una disgrazia. Poi cerca sponda, senza ottenerla, nella fidanzata per costruirsi un alibi. La madre consegna ai carabinieri i suoi vestiti sporchi di sangue. È l'ennesima prova che lo inchioderebbe. A Naro, il giorno del funerale, sarà lutto cittadino. Prima però si devono ultimare le autopsie. Nedelkov oggi comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari.

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