La formalità
Debrecen – modesta formazione ungherese – rischia di complicarsi causa fattori secondari quali una preparazione appena abbozzata, i 35 gradi di Alessandria e il debutto in Europa di ben cinque titolari (Bremer, Izzo, Berenguer, Baselli e Belotti). Ma dopo aver fatto di tutto per conquistare l’
Europa League nella scorsa stagione il
Torino non sbaglia il match point, ipotecando il passaggio del turno con una vittoria senza storia 3-0 nell’andata dei preliminari.
Belotti – su rigore – e
Ansaldi nel primo tempo,
Zaza nel recupero della ripresa chiude un match a senso unico giocato quasi solo metà metà del campo del Debrecen, formazione giovane e senza pretese. Il Gallo battezza il suo esordio europeo con il rigore del vantaggio, Ansaldi infila Nagy con un missile da posizione defilatissima, il divario di condizioni fisica (il Debrecen ha iniziato a lavorare più di un mese fa) viene riequilibrato dallo strapotere tecnico/tattico dei granata, affamati d’Europa dopo più di quattro anni d’astinenza.
Da segnalare uno striscione dei tifosi granata per l’ex allenatore
Sinisa Mihajlovic. Baselli e compagni giocano in scioltezza e senza forzare più di tanto si ritrovano in vantaggio di due gol all’intervallo. Nella ripresa caldo e stanchezza abbassano forzatamente il ritmo, ma il Toro continua gestire con attenzione, rischiando pochissimo e sfiorando il tris con un palo
Berenguer deviato alla disperata da Nagy, dopo una sponda intelligente di Falqué (uscito per una botta alla caviglia da valutare). Entrano Lukic e Zaza, che sfiora il 3-0 in un paio di occasioni, e poi trova il guizzo sotto misura che chiude la pratica: per l’Europa League manca soltanto l’ultimo passo, in Ungheria.